Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

Ei 460 a 
Di Francesco Talenti, continuatore dell’opera di Andrea 
Pisano nel campanile, si ha notizia per la prima volta dalla 
nota d’artefici che lavoravano alla facciata del Duomo d’Or- 
vieto, il 14 dicembre 1325.* Poi il Pucci, come abbiam 
detto, lo rappresentò direttore del lavoro del campanile, 
dopo che ne fu dispensato Andrea. Quando si tenga conto 
che nel 1347 questi era a Orvieto come capomaestro del- 
l’opera del Duomo, e che vi era pure nel 1348, in cui corse 
ben trentasette giorni in quel di Pisa e di Siena in cerca 
di marmi, * conviene ritenere che veramente egli rinunciasse 
o dovesse rinunciare alla costruzione del campanile, e che 
forse, per gravi ragioni, s’allontanasse da Firenze, teatro 
della sua gloria, tosto caduta la signoria del Duca d’Atene 
nel luglio del 1343. Quantunque di Francesco Talenti non si 
abbia memoria avanti il 1350, è probabile ch’egli sostituisse 
Andrea sin dall'anno in cui questi abbandonò l’impresa. 3 
Abbiamo già accennato ad alcuni bassorilievi della zona in- 
feriore del campanile aventi caratteri di affinità con gli altri 
della facciata del Duomo di Orvieto, dove operò Francesco 
Talenti; ora accenneremo ad una parte della seconda serie 
de’ bassorilievi del campanile stesso che fa sèguito a quelli 
già descritti, esprimenti le prime storie della Genesi, i prin- 
cipî delle arti meccaniche e delle arti figurative. 
! Cfr. LuIiGtr Fumi, Il Duomo d’Orvieto e i suoi restauri, Roma, 1891, a pa- 
gina 49. Dalla nota appare che Nicolutio Nutii de Senis, al quale noi abbiamo 
assegnato una parte principale nel lavoro della facciata, riceveva otto soldi al 
giorno, Pietro di Jacopo, Nicola di Firenze sei soldi e sei denari, Cione di Pietro 
sei soldi e sette denari, Francesco Talenti cinque soldi. 
2 Cfr. Fumr, op. cit., a pag. 60 e 61, dove sono riportati documenti relativi 
a Andrea sotto la data 24 maggio, 1° agosto 1347, 25 febbraio, 21 marzo 1348. 
3 Il Guasrtr, nell’op. cit., riferisce che in un’allogazione di marmi fatta per 
il campanile dagli operai ai primi del 1351, Francesco Talenti si trova chiamato 
principalem magistrum operis. Lo stesso Guasti, a pag. 119, tra le ricordanze del 
provveditore Cambino Signorini, pubblica questa: « Francesco Talenti ae a chasa 
uno pezzo di marmo del quale, secondo ch’io truovo,"de’ fare una imagine d’uno 
Profeta, e deve avere YYV. £. d’oro di maestero ».
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.