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torno alla bara invocando grazie; poi la Beatificazione del
Martire, proclamata dal Pontefice Innocenzo IV in un Con-
cilio, e quindi il Santo che salva una nave da naufragio.
Tra questi scompartimenti, appoggiati ai pilastrini, sono i
Santi Ambrogio, Pietro, Paolo e Gregorio: figure lunghe,
con la testa protesa, tutte liscie nelle carni e nelle vestimenta
dalle pieghe arrotondate. Sulla faccia anteriore dell’arca si
legge anche l’iscrizione:
MAGISTER JOHANNES BALDVCCII DE PISIS .
SCVLPSIT HANC ARCHAM : ANNO DOMINI M.CCC.XXXVIIII.
Nelle altre facce dell’arca, in altri scompartimenti, sono
rappresentati altri fatti della vita del Santo e i suoi mira-
coli: la Deposizione della salma nel convento; il Martirio; la
Guarigione di epilettici e infermi vari; la Predicazione al
popolo nell’atto in cui scende una nube a difenderlo dalla
sferza solare; il miracolo della Zoguela ad un muto (fig. 4490);
e a dividere queste storie, appoggiati all’arca, sono i Santi Gi-
rolamo, Tommaso d'Aquino, Eustorgio ed Agostino. Sul ci-
glio della cornice superiore dell’arca sono personificati gli
Angeli, i Cherubini, i Troni, le Dominazioni, le Podestà, i
Principati, gli Arcangeli, le Virtù. Manca qui, per ragione
di spazio, il rappresentante del nono ordine o coro angelico.
Gli esseri felici che, nel libro del pseudo Dionigi, detto
l’Areopagita, avevan trovata la loro costituzione, qui assu-
mono persona. Disponeva il pseudo Dionigi gli esseri felici
intorno a Dio, e li vestiva della luce che di mano in mano,
di cerchio in cerchio, allontanandosi dalla fonte divina perde
intensità e calore. Nella prima gerarchia i Serafini, i Che-
rubini, i Troni, che ricevono più vivi i raggi della bel-
lezza divina; i Serafini ne ardono, i Cherubini stanno assorti
nella contemplazione, i Troni si adergono maestosi, liberi
dalle umane passioni. La seconda gerarchia, composta di
tre cori, Dominazioni, Virtù, Potenze, non splende di luce
così abbagliante e pura come la prima, più vicina, per COSÌ