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Nella chiesa di San Marco, in Milano, altri monumenti
mostrano derivazione dall’arte di Giovanni di Balduccio,
sopra tutti il davanzale dell’arca di Salvarino Aliprandi (7 1344),
fratello di Martino, oratore di Azzo Visconti presso il papa
Giovanni XXII, sepolto pure nella chiesa stessa. La lastra
marmorea (fig. 454) è divisa in due zone: nella superiore
vedonsi due divoti, padre e figlio, presentati alla Vergine;
nello scompartimento laterale a destra, la Pietà, e nel me-
diano l’/ncoronazione della Vergine, sotto l’arco formato
dalle teste dei nove rappresentanti dei cori angelici; nell’in-
ferior zona, il Redentore in trono benedice Salvarino con-
dottogli da San Marco, da un angelo e dalla Vergine; e
di contro a questa scena, Sa7z Giovanni Battista indica l’al-
bero del bene e del male, che fornì il legno per la croce
del Golgota. Ai lati della lastra sono due angioli portacan-
delabro (fig. 455 e 456), più d’ogni altra parte del monu-
mento vicini a Giovanni di Baiduccio, ma meno curvi, meno
arcuati nella forma. Gli esemplari eseguiti con maggior cura
dal maestro producevano migliori le imitazioni.
Altro monumento in San Marco è quello di Lanfranco
Settala (7 1260), fondatore della chiesa stessa e dell’annes-
sovi monastero. Nel basamento della cassa sta l’agostiniano
in cattedra con cinque discepoli per lato, tutti in ascolto
della sua parola. Sopra l’alta base, il maestro medesimo di-
steso sulla coltre funerale, angioli che tengono stirate le cor-
tine dell’arca e altri angioli con le braccia conserte.
Il Giulini, il Calvi, il Perkins * attribuiscono questo mo-
numento a Giovanni di Balduccio; il Mongeri* a « alcuno
de’ suoi aiuti nel monumento di San Pietro Martire» e
« probabilmente » a Bonino da Campione; infine il Meyer 3
vi trova corrispondenze col monumento di Cino de’ Sinibaldi
I GIULINI, op. cit. pag. 203, sotto la data 1264. — Canvi, op. cit., pag. 22. —
PERKINS, op. cit., I, pag. 106.
2 MoONGERI, op. cit., pag. 92.
3} MEYER, op. cit., pag. 29 e seg.