Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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Verona, a Monza. Giovanni da Campione lavora nel Batti- 
stero di Bergamo, fabbricato, secondo il cronista Donato 
Calvi, nel 1340," data che si legge anche in un’ iscrizione 
sulla porta del Battistero stesso: M.CCC.XL. | JOHANNES. 
Nell’interno si vedono otto bassorilievi della vita di 
Cristo (fig. 491-498); la Annunciazione; la Natività; VAdora- 
zione de Magi; la) Purificazione, il Battesimo, Ul Bacio di 
Giuda e la Hlagellazione, la Crocifissione; la Deposizione 
dalla Croce e la Deposizione nel sepolcro e V'Ascensione. 
l’arte romanica qui si manifesta ancora nella rude forma, 
dà ancora a sostegno della colonna del tiburio nell’Az- 
nunciazione le cariatidi oppresse e aggranchiate. l’ornamento 
Fig. 489 — Genova, Duomo. Particolare dell’arca del card. Luca Fieschi 
trilobato all’arco che s’imposta su quelle colonne: tuttavia 
fra mezzo alle ingenue rappresentazioni popolari della vita 
di Cristo corre qualche segno, che già si è veduto nell’arca 
di Sant’Eustorgio, s’arrotola il contorno di qualche manto, 
s’incurva qualche tunica nel modo che si farà comune ai 
seguaci di Giovanni di Balduccio. 
In quella forma semplice s’insinua qualche desiderio di 
nobiltà nuova, in quella natura settentrionale vi è qualche 
accenno alla signorilità toscana, in quelle affrettate, quasi 
affannose narrazioni, comincia a spirare un po’ di quiete e 
di temperanza e d’ordine. Già nel coro degli angeli dis- 
1 Donato Cavi, Effemeride sacro-profana di quanto di memorabile sia successo 
tn Bergamo. Bergamo, 1793.
	        
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