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‘Santa Maria del Fiore avviene spesso di scorgere le forme
del Fetti, in tante figure di Santi che sembrano avere il
corpo chiuso in gabbie di vimini. Il fondamento dell’arte è
venuto meno in quello scultore fiorentino e in suoi altri coe-
tanei.
Per la facciata del Duomo di Firenze scolpirono statue
Francesco di Neri Sellario, Zanobi di Bartolo e Simone
Talenti. Ebbe il primo nel 1376 fiorini 52 d’oro per guac-
tuor figurarum de marmo... ad similitudinem quactuor
Appostolorum..., videlicet sancti Jacobi minoris, sancti Mactei,
sanciti Mactie et sancti Johannis Batiste pro ponendo ad ia-
nuam ecclesie Sancte Reparacte predicte, in medio delle reggi.
Nel 1377 aveva compiuta anche una figura di San Luca, per
13 fiorini d’oro, una di San Giovanni Evangelista per ugual
prezzo, infine un San Paolo, cum salario consueto.* Alcune di
tali statue potranno probabilmente identificarsi con quelle che
sono a Parigi nel Museo del Louvre (fig. 577 e 578), simili ad
altre due ora conservate nel Museo nazionale, che si attri-
buiscono una a Piero di Giovanni Tedesco e l’altra a Niccolò
di Piero Lamberti (fig. 579 e 580). Una di queste, la figura di
San Giovanni Evangelista, che par coperta di cartone, ha molti
riscontri con le quattro statue esistenti nella corte del palazzo
Riccardi, con una specialmente che, grazie alla testa antica,
sostituitasi alla propria, assunse nobiltà e fierezza d’aspetto.
Oltre Francesco di Neri Sellario, lavorarono pure nel1377,
per il Duomo, Zanobi di Bartolo e Simone di Francesco di
Talento. Probabilmente al primo dei due appartiene un’altra
delle statue di palazzo Riccardi, pure con testa mutata e
antica, e comparabile per le forme schiacciate e le pieghe
delle vestimenta a una statuetta (fig. 581) del Museo nazionale
di Firenze (n. 88). Non vi riconosciamo Simone di Francesco
di Talento, maestro di gran lunga superiore, come si mani-
festa nelle sculture d’Orsammichele.
1 GUuASTI., id., doc. 265, 266. 268.