conchiudere che il padellaio dovette semplicemente fondere FOLTA
la tazza e il bocciuolo della fonte. E questo è il primo gran OSSC]
fiore dell’arte di Giovanni Pisano, che, chiamato a Pisa per ONE
la costruzione del Camposanto, fu ricordato con grande onore sul |
nel 1278 sulla fonte compiuta,' essendo Matteo da Correggio decu
podestà, Ermanno di Sassoferrato capitano del popolo. 4TACC
Ea che
San
Nulla sappiamo dell’attività di Nicola d’Apulia, oltre le a du
opere di Lucca, di Pisa, di Siena e di Perugia. Il Vasari gliene Con
attribuì per tutta Italia; ma gli scrittori gli tolsero ciò che la nc
con larghezza fu dato a lui, che primo personificò il rinasci- dirig
mento dell’arte italiana. resta
La vera grandezza sempre più si estolle col tempo e na- con :
sconde sempre maggiore spazio intorno a sè; e così molte tra o
opere, ammirate e degne solo perchè credute dell’età di Ni- bella
cola, a lui si attribuirono. Bastò una notizia come quella del chiv<
lavoro eseguito per l’altare di Santo Jacopo a Pistoia, o in San
generale, della sua attività qui spiegata, perchè gli si ascri- T
vesse la costruzione di quella chiesa. Nonostante tanto sforzo, duon
naturale ne’ posteri per onorare col nome del genio i fastigi ma
de’ monumenti d’anonimi autori, e non ostante l’ingrandi- name
mento dei più piccoli fatti per la gloria eterna del genio, non :
convien sempre cercare se nelle confuse notizie che ci per- dell’a
vennero sia un’anima di verità. Leggesi nel Vasari che Ni- cune
cola « essendo chiamato dai Volterrani l’anno 1257 che ven- dell’c
nero sotto i Fiorentini, perchè accrescesse il duomo loro, che non.
era piccolo, egli lo ridusse, ancorchè storto molto, a miglior per -:
pa i vo di M
I Cfr. MArIOTTI, Lettere pittoriche perugine, in Perugia, 1788; REYMOND, La .
; i di N
sculpture florentine (op. cit.).
Quest’ultimo scrittore ritenne l’opera del Rosso, per essere inscritto il suo NUNC
nome nella tazza; e considerò che il motivo artistico fu ripreso più tardi (avrebbe che :
dovuto dire dall’antico) da Germain Pilon nel suo AZonument pour le coeur du roi |
Henri II. 11 Supino (op. cit.) citò semplicemente l'iscrizione della tazza. € anti
2 La colonna di bronzo che regge la tazza di Rosso padellaio fu eseguita
nel 1278, recando la iscrizione: TEMPORE DOMINI MATTHAEI DE CORIGIA
ET DOMINI DE SAXOFERRATO, i quali reggevano appunto nel 1278 il Co-
mune. come appare dalle Riformansze del Comune medesimo.