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e le guglie, essa s’insinua, ritenta le sue prove e, slargate le
proporzioni dell’architettura, smussati gli angoli acuti, riqua-
drati i contorni, appianati i fastigi, si riafferma. Nella porta
della Mandorla è un irrompere nuovo delle for me che già nel-
l’arte romanica uscirono fuor dalle rovine, segno della resurre-
zione di nostra gente. Ercole e Apollo, ninfe e tritoni, il mate-
riale lasciato in eredità dal mondo antico al medioevo, già
ripreso nell’età romanica, riappare sulla cattedrale di Santa
Maria del Fiore. Non solo sugli stipiti, ma sull’architrave e
sull’arco che s’imposta su di esso, nonostante che due Apo-
stoli si ergano al nascimento dell’arco medesimo, e nonostante
che dentro i riquadri dell’arcata vi sieno angeli coi rotuli della
legge divina e dei salmi (fig. 622-626), appaiono Perseo con la
testa di Medusa, Marte, atleti e genietti. E più in alto, in un
arco concentrico a quello, benchè Cristo benedica assistito da
angioli, ecco un dio fiuviale, una ninfa, figure ignude, un fan-
ciullo che minaccia un lumacone. S’inginocchiano ferventi gli
angioli, ma intanto Venere ascolta Amore; sopravvengono
altri angioli che dànno fiato alle tube, che destano gli uomini
dal sonno di morte, ma ecco un atleta con la clava, un uomo
che ammaestra un cane. Pullulavan così nel terreno italiano,
tra le forme cristiane, le classiche. Non immemore della sua
vita antica, della sua gloria, dei suoi miti, l’arte nostra col-
locava le imagini sacre sopra il fondo d’un caleidoscopio pa-
gano. Il nudo si scopre di nuovo al sole sull’ingresso del
tempio; la bellezza delle forme ignude non sembra più una
qualità demoniaca, bensì un dono di Dio. Così pensarono gli
eleganti fiorentini che sulla porta della chiesa dedicata alla
Santa Vergine consacrarono la bellezza. Nulla d’impuro in
quelle figurine giovanili, fresche, piene d’ingenuità e di can-
dore, dolcissime nel timido aspetto, che sembrano staccate
da una villa romana, rinnovate da giovinezza, e collocate là.
sulla porta della Mandorla ad annunciare l’ Umanesimo, la
rinascita delle arti, il ritorno della primavera, la civiltà ri-
fiorente.