Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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e le guglie, essa s’insinua, ritenta le sue prove e, slargate le 
proporzioni dell’architettura, smussati gli angoli acuti, riqua- 
drati i contorni, appianati i fastigi, si riafferma. Nella porta 
della Mandorla è un irrompere nuovo delle for me che già nel- 
l’arte romanica uscirono fuor dalle rovine, segno della resurre- 
zione di nostra gente. Ercole e Apollo, ninfe e tritoni, il mate- 
riale lasciato in eredità dal mondo antico al medioevo, già 
ripreso nell’età romanica, riappare sulla cattedrale di Santa 
Maria del Fiore. Non solo sugli stipiti, ma sull’architrave e 
sull’arco che s’imposta su di esso, nonostante che due Apo- 
stoli si ergano al nascimento dell’arco medesimo, e nonostante 
che dentro i riquadri dell’arcata vi sieno angeli coi rotuli della 
legge divina e dei salmi (fig. 622-626), appaiono Perseo con la 
testa di Medusa, Marte, atleti e genietti. E più in alto, in un 
arco concentrico a quello, benchè Cristo benedica assistito da 
angioli, ecco un dio fiuviale, una ninfa, figure ignude, un fan- 
ciullo che minaccia un lumacone. S’inginocchiano ferventi gli 
angioli, ma intanto Venere ascolta Amore; sopravvengono 
altri angioli che dànno fiato alle tube, che destano gli uomini 
dal sonno di morte, ma ecco un atleta con la clava, un uomo 
che ammaestra un cane. Pullulavan così nel terreno italiano, 
tra le forme cristiane, le classiche. Non immemore della sua 
vita antica, della sua gloria, dei suoi miti, l’arte nostra col- 
locava le imagini sacre sopra il fondo d’un caleidoscopio pa- 
gano. Il nudo si scopre di nuovo al sole sull’ingresso del 
tempio; la bellezza delle forme ignude non sembra più una 
qualità demoniaca, bensì un dono di Dio. Così pensarono gli 
eleganti fiorentini che sulla porta della chiesa dedicata alla 
Santa Vergine consacrarono la bellezza. Nulla d’impuro in 
quelle figurine giovanili, fresche, piene d’ingenuità e di can- 
dore, dolcissime nel timido aspetto, che sembrano staccate 
da una villa romana, rinnovate da giovinezza, e collocate là. 
sulla porta della Mandorla ad annunciare l’ Umanesimo, la 
rinascita delle arti, il ritorno della primavera, la civiltà ri- 
fiorente.
	        
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