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In tutto il lavoro le figure mostrano d’essere uscite come lo scul
da una medesima stampa, tutte con i capelli ricciuti, i volti f tre
tondi e gonfi, i corpi grossi, la espressione poco animata, e uno
molle e lenta. Tra esse, in niuna parte, un segno della prigiot1
romanità di Nicola! Nelle due storie scolpite sul davanti, è l’antic]
ritratto, in una, il miracolo del Santo, che richiamò a vita loro li
un giovanetto romano, nipote al cardinal Ceccani, Napoleone e preg
di nome (fig. 30). Mentre due giovani mostrano di voler rial-
zare il capo del povero Napoleone caduto da cavallo e rimasto
esanime, i parenti guardano San Domenico, che sospinge
il capo verso il morto e giunge le mani; due frati lo se-
guono quasi senza prender parte all’azione, e un loro com-
pagno allontana un giovinetto dalla scena di morte. Le figure
sono disposte in due piani, come negli antichi sarcofagi;
quelle del secondo battono il vertice del capo contro la cor-
nice superiore del riquadro: tale disposizione e allineamento
toglie il moto alla scena, a quelle due file d’uomini in ras-
segna, non raggruppati secondo l’idea animatrice della coms-
posizione, la linea del racconto, il variare dei sentimenti.
Sono statue come preparate per la commedia religiosa da
rappresentarsi poi, materiali non ancora insieme composti.
San Domenico avanza, quasi senza guardare il defunto; i
due giovanetti, che sollevano il poverino, sembrano farlo per
gioco; una sola donna, nel mezzo, prega, ma nello scolpirla
l’autore si servì d’una figura di Vergine adorante, e l’at-
teggiò come un’Assunta. fre.
In una seconda storia (fig. 31) della facciata anteriore del-
l’arca, è rappresentato il miracolo de’ libri del Santo, rimasti
in Linguadoca salvi dalle vampe che distrussero i codici albi- come
gesi, sottoposti del pari alla prova del fuoco. Si vede il Santo pomic
ritto in piedi, mentre aperto balza il libro ortodosso sulle del ca
fiamme, che un giovinetto ravviva col mantice, e sollevasi ilk- Tr
leso alla presenza-del famoso Reginaldo, che divenne fautore bino:
fervidissimo del nuovo Ordine domenicano, e alla vista d’altri Sacra;
compagni del Santo e di eretici confusi per il prodigio. Qui tondo