Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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In tutto il lavoro le figure mostrano d’essere uscite come lo scul 
da una medesima stampa, tutte con i capelli ricciuti, i volti f tre 
tondi e gonfi, i corpi grossi, la espressione poco animata, e uno 
molle e lenta. Tra esse, in niuna parte, un segno della prigiot1 
romanità di Nicola! Nelle due storie scolpite sul davanti, è l’antic] 
ritratto, in una, il miracolo del Santo, che richiamò a vita loro li 
un giovanetto romano, nipote al cardinal Ceccani, Napoleone e preg 
di nome (fig. 30). Mentre due giovani mostrano di voler rial- 
zare il capo del povero Napoleone caduto da cavallo e rimasto 
esanime, i parenti guardano San Domenico, che sospinge 
il capo verso il morto e giunge le mani; due frati lo se- 
guono quasi senza prender parte all’azione, e un loro com- 
pagno allontana un giovinetto dalla scena di morte. Le figure 
sono disposte in due piani, come negli antichi sarcofagi; 
quelle del secondo battono il vertice del capo contro la cor- 
nice superiore del riquadro: tale disposizione e allineamento 
toglie il moto alla scena, a quelle due file d’uomini in ras- 
segna, non raggruppati secondo l’idea animatrice della coms- 
posizione, la linea del racconto, il variare dei sentimenti. 
Sono statue come preparate per la commedia religiosa da 
rappresentarsi poi, materiali non ancora insieme composti. 
San Domenico avanza, quasi senza guardare il defunto; i 
due giovanetti, che sollevano il poverino, sembrano farlo per 
gioco; una sola donna, nel mezzo, prega, ma nello scolpirla 
l’autore si servì d’una figura di Vergine adorante, e l’at- 
teggiò come un’Assunta. fre. 
In una seconda storia (fig. 31) della facciata anteriore del- 
l’arca, è rappresentato il miracolo de’ libri del Santo, rimasti 
in Linguadoca salvi dalle vampe che distrussero i codici albi- come 
gesi, sottoposti del pari alla prova del fuoco. Si vede il Santo pomic 
ritto in piedi, mentre aperto balza il libro ortodosso sulle del ca 
fiamme, che un giovinetto ravviva col mantice, e sollevasi ilk- Tr 
leso alla presenza-del famoso Reginaldo, che divenne fautore bino: 
fervidissimo del nuovo Ordine domenicano, e alla vista d’altri Sacra; 
compagni del Santo e di eretici confusi per il prodigio. Qui tondo
	        
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