Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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ter. dibet, videlicet a latere exteriori de nogaria, intajatos et a 
dio latos de pirio seu de albero cum banchis et cassettis desi- 
for- snatis juxta dictos armarios. 
ro- Tra i lampadarî in legno intagliato accenniamo a quello 
con figure entro le nicchiette gotiche del palazzo della Signoria 
se in Siena, nella cappella detta del Consiglio (fig. 742): quan- 
tunque esso sia del principio del Quattrocento, deve corri- 
spondere per forma a quelli di tempo anteriore. 
La lampada dentro è piena. Serviva per tenere nella 
parte superiore il cero benedetto. In un antico inventario 
degli oggetti del palazzo della Signoria, compilato nella metà 
del secolo Xv, è descritto come 270 tabernachollo di legno 
con figure rilevate et doratto che tiene il cero benedetto nella 
chapella. Uno vello di seta biancha con frangie da piei che 
chuopre il detto tabernacollo. 
Di casse intagliate si hanno molti ricordi nel Trecento. 
A. Genova, sin dal 1248 Giovanni Rosso col sellaio Rolando 
fecero una società «de coffanis tam novis quam veteribus 
faciendis et laborandis »." A Venezia i casseleri formarono, 
tardi però, una corporazione, gloriosa di aver vinto antica- 
mente, secondo una falsa leggenda, i pirati istriani, i quali 
avevan rapito, nella chiesa dove si compievano le cerimonie 
nuziali, le giovani spose e le loro a7celle con la dote; raggiun- 
tili nel posto che poi si nomò delle donzelle, ripresero queste 
e le cassettine, e buttarono in mare i corpi de’ rapitori.* I cor- 
redi nuziali si riponevano entro casse intagliate, con trafori, 
con bassorilievi in pastiglia dorati e dipinti.’ Una di esse, 
1 BELGRANO, Della vita privata de’ Genovesi, Genova, 1875 (II ed.), pag. 86. 
2 GIUSTINA RENIER MIcHEL, Origine delle teste veneziane, I, Venezia, 1807. 
ato La mala interpretazione della leggenda si rileva dallo studio del MontIcoLo (Ren- 
al diconti dell’ Accademia dei Lincei - Classe di scienze morali, storiche e filologiche, 
Serie quinta, vol. IX, fasc. 1° e 2°, Roma, 1900): La costituzione del doge Pietro 
ed Polani circa la « Processio Scolarum ». Ciò nonostante alla leggenda sono ancora 
U0- associati i casseleri da JuLIUS v. ScHLOSSER, da URBANI DI GHELTOFF e da 
altri! E vi è ancora chi cita la costituzione suddetta come una prova sicura 
della esistenza di confraternite laiche ed ecclesiastiche in Italia in tempi ante- 
riori alla metà del secolo xIr. 
3 Sulle arcelle, sulle casse dipinte e intagliate cfr. GIOVANNI MONTICOLO, I capi- 
e 
FP
	        
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