Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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a quale città appartenga, provano l’influsso stragrande che 
per tutto il Trecento l’arte senese esercitò nell’Umbria. Ca- 
taluzio o Cataluccio teneva bottega a Perugia nel 1379, come 
si afferma nella proposta fatta al Comune da certo Pietro 
di Cola, perchè si acquistasse dall’orafo un busto vescovile 
da portare in processione in onore di Sant’Ercolano. Il. suo 
calice è smaltato nel piede, nel nodo e nella coppa; e in uno 
Fig. 748 — Perugia, Museo archeologico. Calice di Cataluzio di Pietro da Todi. 
Particolare. 
smalto del piede vedesi il Crocefisso con San Tommaso e 
con la scritta: BENE SCRIPSISTI DE ME THOMA. La patena 
del calice aveva figurato nel mezzo e in sei cerchi attorno la 
Passione di Cristo. Sotto il nodo o pomo del calice leggesi: 
CATALVTIVS. PETRI. DE.TVDERTO. ME. FECIT. 
Il calice di Ciccarello di Francesco fu donato alla cat- 
tedrale di San Panfilo a Sulmona da Cosmato Meliorati 
di quella città, il quale nel 1404 ascese al trono pontificio 
col nome d’Innocenzo VII. Durante il suo pontificato, fece
	        
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