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due Leonardo di ser Giovanni, il maestro capitale nell’altar di
ire e Pistoia, ebbe commissione nel 1366 di eseguire, insieme con
"A7n- Berto di Geri, il dossale di San Giovanni di Firenze (fig. 791).
eSto Ma l’orafo Leonardo non prese più parte all’opera sin
lello dal 1367, e i lavori rimasero interrotti per dieci anni, sin
così quando furono impiegati nel lavoro Berto di Geri, Cristo-
. se- fano di Paolo e Michele di Monte. Il secondo di questi,
‘Ore, rimasto solo nel lavoro l’anno 1387, vi lavorava attorno an-
iero cora nel 1401" o nel 1402. Ora quali rilievi devonsi attri-
-he- buire all’uno o all’altro di quegli artefici nella parte più an-
tica del dossale? La questione è ardua; e invano il Labarte
lrea e il Molinier si provarono a risolverla. Ma, in generale, vista
dal- la simiglianza di parecchie storie a bassorilievo (fig. 792-794)
lore con quelle di maestro Leonardo nell’altare di Pistoia, si può
ag- ammettere che questi e gli altri suoi compagni e seguaci
di si ispirarono all’eterno esemplare della porta del Battistero
ro- d’Andrea Pisano, osservato dal Ghiberti stesso, secondo i
non patti co’ fabbricieri di San Giovanni, nell’ideare la prima sua
stra porta. L’altare d’argento che Bernardo di Bartolommeo Cen-
Itra nini, Andrea del Verrocchio, Antonio del Pollaiuolo, Miche-
tre- lozzo ed’ altri continuarono per farne il monumento più splen-
ua. dido dell’oreficeria italiana, fu lasciato al nuovo secolo con
ini le forme derivate dal sommo Andrea Pisano.
po Dopo queste solenni opere dell’oreficeria trecentesca, ac-
7a, cenniamo brevemente ad altre minori produzioni, come le
po. rose d’oro, che i Pontefici donavano la terza domenica prima
olo di Pasqua a cattedrali e a santuari, a principi e a repub-
lda bliche (esempio quella donata da Clemente V al principe ve-
scovo di Basilea, ora nell’hétel di Cluny); ? come i turiboli
pei ! Nel Catalogo del Museo dell’opera del Duomo (nuova ed., Firenze, 1 904) sono
o1Uu pubblicati a pag. 65 e seg. i documenti relativi al dossale.
he 2 LABARTE, Op. cit.; MoLINIER. op. cit.; DARcEL, Les.autels de Pistoie et de
Florence (Gazette des Beaux-Arts, 1883): P. FRANCESCHINI, - 77 dossale d’argento del
tempio di San Giovanni in Firenze. Firenze, 1894; Battistero di San Giovanni, dos-
sale d’argento. Seconda edizione con aggiunte (a cura dell’opera). Firenze, 1895
sta 3 Sulle rose d’oro cfr. CArtARrI, La rosa d’oro pontificia (Roma, 1861); MORONI,
Dizionario d’erudizione ecclesiastica (vol. LIX, Venezia, 1857); Mintz. op. cit.. su