Full text: La pittura del Trecento e le sue origini (5)

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ebbero fabbriche nazionali di tessuti di seta, cosicchè l’im- 
portazione dall’Oriente perdurò attivissima non soltanto nel 
secolo XIII, ma anche nel XIV. E noto, ad esempio, che la 
casa Salimbeni di Siena, nel 1337, acquistò dal solito mer- 
cante di Soria per 115,000 fiorini di stoffe orientali.” E panni 
tartarici sono catalogati in inventarî della sacrestia di San 
Pietro in, Roma del’ 1303 e. 1361,° ed in quello della basi- 
lica di San Francesco d’Assisi del 1341,° nel quale i nume- 
rosissimi arredi di stoffe tartaresche, per lo più broccati in 
oro, sono descritti come ornati a righe, scacchi, a piccoli 
dischi, a fogliame, a pini, ovvero con uccelli, pellicani, lion- 
celli e viti, ecc.; non di rado il fondo della stoffa è nero. 
Nello stesso inventario di Assisi è pure ricordato un drappo 
indiano con grifoni in ruote d’oro.’ 
Stoffe orientali devono ritenersi anche quelle dette de 
Romania, e cioè dell'Impero romano d’Oriente o bizantine, 
ricordate frequentemente sopratutto nell’inventario della 
Santa Sede del 1295:5 i cui disegni sembrano esser meno 
varî di quelli degli altri tessuti orientali, essendo tutti esclusi- 
vamente a figure di animali (leoni, grifi, uccelli), quasi sempre 
appaiati, cur 70tis, cioè racchiusi in ornati circolari (fig. 811). 
Un esempio di tali stoffe sembra essere il n. 86 del Museo 
artistico industriale di Roma, con leoni affrontati, in tur- 
chino, verde e giallo su fondo rosso antico. 
archéologique du moven àge et de la Renaissance, Paris, 1887 (alla parola drap); 1.. A. 
GANDINI, De arte tea trina, Roma, 1887; Rock, Textile fabrics, London; BLANCHET, No- 
tice sur quelques tissus antiques et du haut moven ège jusqu'au XV* siècle, Paris, 1897; 
CoLE, Ornament in european Silks, London, 1899; Cox, L’art de décorer les tissus, Lyon 
et Paris, ‘9 0; ERRERA, Catalogue d'anciennes étoffes, Bruxelles, 1921. 
1 GANDINI, op. cit., pag. 11. 
2? MiiTtz e FROTHINGHAM, /7 Tesoro della basilica di San Pietro in Vaticano dal 
X777 al XV secolo, Roma, 1882. 
3 FRATINI, Storia della basilica e del convento di San Francesco in Assisi, pag. 167 
186, Prato, 1882. 
4-0 p. cit. pag. r72; 
5 Gay, Glossaire archéologique, pag. 583. L’inventario, ora pubblicato dal MOLINIER, 
esiste alla Bi 1 othèque Nationale di Parigi (Fondo lat. n 518 ). 
6 Fu questo tessuto probabilmente donato alla basilica d’Assisi dall’ Imperatore dei 
Greci, trovandosi indicato così nell'inventario edito dal FRATINI: « giallo con grifoni e 
altre bestie e uccelli d’oro ». (Cfr. A. VENTURI, L'Arte, IQc6, pag. 217 e seg.). 
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