Anche Genova dovette avere ben presto le sue tessiture
di ricche stoffe di seta, trovandosene menzionate sin dal 1295
nell’inventario di San Paolo di Londra.'
In Firenze nel secolo XIII fiori soltanto l’arte della tes-
situra in lana; ma verso la metà del secolo XIV vi s'intro-
dusse pure quella della seta, * di carattere modesto, pretta-
mente italiano, a disegni con piccole stelle o margherite,
quali si vedono in quadri di pittori fiorentini.
Del resto l’osservazione delle stoffe usate nelle pitture
potrebbe fornirci documenti preziosi per la storia dell’indu-
stria tessile, vedendosi in generale ritratti dagli artisti di
una scuola tessuti particolari, alquanto diversi da quelli pre-
feriti dalle altre scuole, come, ad esempio, gli scozzesi e
quelli a piccoli disegni geometrici dai Senesi. Senonchè, senza
uno studio sistematico, che ancora non è stato fatto e che
sarebbe utilissimo, non è possibile trarre conclusioni sicure
it dai documenti pittorici, dovendosi tener conto dei gusti per-
i sonali degli artisti e dei continui scambî fra regione e regione
e con l’estero.
Al punto odierno delle nostre conoscenze non è sempre
facile classificare le stoffe italiane dei secoli XIII e XIV. Così
per il broccato n. 6445 del Museo di Cluny a Parigi (fig. 814),
Ma di disegno derivato dagli orientali, ma di carattere italiano,
Edna forse del principio del secolo xIv. Stoffe simili, del South
si - Kensington Museum a Londra, dal Dupont-Auberville sono
- credute lucchesi. Nè più precisamente determinabile è il
- , n. 6437 dello stesso Museo che risente pure ancora dell’in-
o flusso orientale nelle coppie di pappagalli affrontati.
Nel broccato del Museo di Cluny rappresentante l’An72/77-
ciazione, con la Vergine seduta in uno scanno gotico toscano,
su fondo a stelle d’oro, potrebbe forse riconoscersi un fram-
mento della stoffa lucchese « à ymages de l’Annonciation
1 Rock, Textile fabrics, pag. s9-60.
2 Op. cit., pag. 62.
3 GANDINI, op. cit-
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