a
ha bene accolti i doni apportati al tempio. Presso l’altare
s’innalza l’ambone rettangolare, a marmi rosati listati di rosso,
festoso nella sua policromia toscana. Innanzi al cancello è
Ruben mitrato, con lunga barba candida, coi capelli pioventi
Fig. 249 — Padova, Cappella dell’Arena. Gioacchino va nella solitudine.
(Fotografia Alinari).
sugli omeri, spirante ira dagli occhi, come il michelangiolesco
Mosè: pare che la persona curva dagli anni trovi nell’atto
del rifiuto una giovanile energia; e Gioacchino, stretta nelle
mani la pia offerta, se ne va, e si volge impaurito, ango-
sciato, con occhi che sembrano dilatarsi sotto le sopracciglia.
Dice la leggenda che Gioacchino, profondamente addo-
lorato, sopportò i rimproveri, e si ritirò nella solitudine. Ed
eccolo (fig. 249), nel dipinto, abbattuto, chino il capo, fisso
200