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l’Evangelista (fig. 353). Racconta la leggenda che essendo
l’Apostolo vicino a novant’anni, salì sovra un alto monte e
pregò i seguaci di scavargli una fossa profonda, ove si adagiò,
tornati i discepoli per accertarsi della sua morte, videro sol-
tanto i suoi sandali. Giotto fece volare al cielo l’Evange-
lista, accolto dal Redentore e da’ suoi compagni nell’apo-
stolato, e mostrò come alcuni seguaci si accorgessero del-
l’ascensione, lo vedessero assurgere tra raggi di luce.
In quest’opera Giotto si presenta nella sua forma più com-
Fig. 351 — Firenze, Santa Croce,
Cappella Peruzzi. Affreschi della Vita di San Giovanni Evangelista.
{Fotografia Alinari).
piuta, tanto da farci ritenere che la finisse parecchi anni dopo
aver dipinto quella dei Bardi. Gli sfondi sono ampliati, i
palazzi più fastosi, le scene più grandi. Vedemmo a Padova
pochi materiali, scarsi elementi per il fondo del dramma; e
l’artista tuttavia ottenne effetti potenti, concentrando ogni
ricerca nell’espressione delle figure. Qui egli sviluppò lo sce-
nario, e accrebbe il numero degli assistenti all’azione, il coro.
Nelle archeggiature romaniche delle case, ne’ fregetti cosma-
teschi, ricordò ancora i suoi antichi materiali per lo sfondo