Full text: La pittura del Trecento e le sue origini (5)

e 420. 
l’Evangelista (fig. 353). Racconta la leggenda che essendo 
l’Apostolo vicino a novant’anni, salì sovra un alto monte e 
pregò i seguaci di scavargli una fossa profonda, ove si adagiò, 
tornati i discepoli per accertarsi della sua morte, videro sol- 
tanto i suoi sandali. Giotto fece volare al cielo l’Evange- 
lista, accolto dal Redentore e da’ suoi compagni nell’apo- 
stolato, e mostrò come alcuni seguaci si accorgessero del- 
l’ascensione, lo vedessero assurgere tra raggi di luce. 
In quest’opera Giotto si presenta nella sua forma più com- 
Fig. 351 — Firenze, Santa Croce, 
Cappella Peruzzi. Affreschi della Vita di San Giovanni Evangelista. 
{Fotografia Alinari). 
piuta, tanto da farci ritenere che la finisse parecchi anni dopo 
aver dipinto quella dei Bardi. Gli sfondi sono ampliati, i 
palazzi più fastosi, le scene più grandi. Vedemmo a Padova 
pochi materiali, scarsi elementi per il fondo del dramma; e 
l’artista tuttavia ottenne effetti potenti, concentrando ogni 
ricerca nell’espressione delle figure. Qui egli sviluppò lo sce- 
nario, e accrebbe il numero degli assistenti all’azione, il coro. 
Nelle archeggiature romaniche delle case, ne’ fregetti cosma- 
teschi, ricordò ancora i suoi antichi materiali per lo sfondo
	        
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