Pittura su tavola nel secolo XIII — 1 Crocefissi romanici del secolo XII e del
principio del XIII — Trasformazione del Crocefisso dalla metà alla fine del
secolo XIII — Le imagini della Vergine — Madonne di Guido da Siena e di
Coppo di Marcovaldo — Madonne di Cimabue e la Madonna della cappella
Rucellai in Santa Maria Novella — Paliotti d’altare, ancone, dittici e polit=
tici, dossali d’altare, tavole funerarie, altari portatili, ritratti di San Fran=
cesco, tavolette della Biccherna.
La pittura romanica del Dugento manifestò caratteri e
tendenze nelle tavole dipinte, che studieremo prima di esa-
minare le maggiori espressioni dell’arte dell’affresco e del
musaico. In quel secolo s’inalbera il Crocefisso sulla icono-
stasi delle chiese o nel fondo delle absidi, ed in generale
sulla trave impostata nell’arco trionfale delle chiese o anche
alle estremità delle pareti della navata mediana. In Assisi,
negli affreschi della basilica superiore, 1à dove si rappre-
sentano i fatti della vita di San Francesco, su due cancelli
figurati all’interno di due luoghi sacri, vedesi inastarsi il
Crocefisso ed esporsi l’ancona della Vergine e un San Mi-
chele a contorni ritagliati; e sul fondo dell’abside della diruta
chiesa di San Damiano, pendere pure Gesù in croce. Le
rappresentazioni in Assisi chiariscono l’uso e la disposizione
delle tavole che descriveremo. Nei Crocefissi romanici inta-
gliati o sbalzati in metallo, quali vedemmo in San Savino
a Piacenza e nel duomo di Casal Monferrato, Cristo pende
calmo dal sacro legno con la testa eretta, gli occhi aperti,
impassibile, come se i chiodi non gli perforassero le mani e
i piedi, stende orizzontali, senza sforzo, le braccia, e poggia i
piedi su una mensola o su uno sgabelletto, senza che le gambe
VENTURI, Storia dell’ Arte italiana, V.