Full text: La pittura del Trecento e le sue origini (5)

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sì pieghino o si storcano. È il Dio insensibile al dolore delle 
membra, è il trionfatore della morte. La Croce, come Inno- 
cenzo III la definiva, era < mysterium fidei, firmamentum 
spei, clavis scientiae, forum justitiae, magnificentia regunm, 
e. I 
gloria sacerdotum ». 
Quando ai Crocefissi scolpiti in legno © sbalzati/in me- 
tallo si sostituirono i dipinti, sì sentì il bisogno di racco- 
gliere sulla tavola altre imagini, tratte dalla scena della 
Passione. Non bastò alla pittura, più delle altre arti novella- 
trice, l’imagine dell’ Uomo-Dio, e volle radunarvi intorno, 
assieparvi quelle che negli affreschi e nelle composizioni 
meno limitate dallo spazio erano riunite a seconda dello spi- 
rito popolare tendente alla rappresentazione viva delle cose, 
al racconto, alla storia, sempre pronto, a sostituire al simbolo 
il fatto, all’astrazione la realtà. È così in uno dei più antichi 
Crocefissi dipinti, in quello della cattedrale di Sarzana, ese- 
guito nel 1138, vediamo il lato inferiore del braccio oriz- 
7zontale della croce rompersi ad angolo retto, tanto a destra 
quanto a sinistra, e formare come un grande cartello o tabel- 
lone stendentesi di qua e di 1à dal corpo del Redentore. Vi 
si vedono le Marie e Giovanni dolenti, il Bacio di Giuda, 
Cristo alla colonna, V' Incontro di Gesù con le Marie, la Depo- 
sizione dalla croce, la Deposizione nel sepolcro, le Marie al 
sepolcro; alle estremità del braccio trasversale, i quattro segni 
evangelici, due profeti, Tsaia e Geremia, con cartello spie- 
gato; e al sommo della croce, una scena riassuntiva del- 
l’Ascensione.* 
1 Cfr. Mysteriorum Evangelicae legis et Sacramenti Eucharistiae lib. 11, in MIGNE, 
Patr. lat., vol. CCXIV-CCXVII. 
2 Il Crocefisso è dipinto a tempera su tela mesticata e tirata su tavola. È riprodotto 
dal Rosini (Atlante, t. 1, tav. A). Isaia figurato nel braccio sinistro della croce, tiene 
una scritta, oggi indecifrabile, che forse suonava così: Sicut ovis ad occisionem ducetur. 
Isaias. Geremia, che sta a riscontro, ha pure una scritta, che si legge invece chiara- 
mente : Spiritus ovis nostri Christus Dominus captus est in peccatis nostris. Jeremias. 
(Notisi che il Rosini, nella sua incisione, sbaglia, mettendo Isaia nel braccio sinistro al 
disopra della mano di Cristo, invece che al disotto). Nella testa della croce, al disotto 
diuna rappresentazione, che non è possibile di vedere, perchè incastrata dietro la cor- 
nice dell’altare in muratura, e che dall’ incisione del Rosini parrebbe rappresentare la 
Pentecoste o la Trasfigurazione (forse la scena riassuntiva dell’Ascensione), è la scritta
	        
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