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- - Niccolò di Pietro Gerini e Lorenzo di Niccolò, suo figlio,
aiuti di Spinello Aretino, continuano le forme di Agnolo
Gaddi (di cui il primo fu pure aiuto a Prato nel 1301)
e di Spinello, e portano nel Quattrocento le loro forme in
ritardo, insieme con Parri di Spinello, con Pietro Nelli di
Fig. 707 — Siena, Palazzo Pubblico. Continuazione dell’affresco suddetto.
fFotografia Lombardi).
pre Ruballa e coi Bini. Ma Lorenzo di Niccolò subì i nuovi
i influssi di Lorenzo Monaco,* il maggiore de’ maestri ligi
fici pra alle tradizioni trecentesche, che s’inoltra nel Quattrocento
pag nale. preludendo all’Angelico. Egli si eleva sulla turba dei me-
vo fida stieranti, e se pure non giganteggia, come vuole la critica
ui moderna, reca perfezionata al nuovo secolo la tecnica raf-
| auuibinta finata de’ Senesi * e la grande tradizione fiorentina del
rotto a [ui
1 OSVALD SIRÉN, Don Lorenzo Monaco, op. cit., pag. 174 e seg.
«+= 2 Ibidem, pag. i8 e seg.
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