Full text: La pittura del Trecento e le sue origini (5)

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fale, di colori chiari dolcissimi, con luci rosate. E ci doman- 
diamo se gli affreschi non derivino da un maestro lombardo, 
più precoce di Giovanni da Milano nel rappresentare, nella 
propria regione, il fiore dell’arte toscana." Vi sono accenti 
lombardi, forti espressioni, monumentalità maggiori di quelle 
che in Giovanni si riscontrino.° L’arte toscana era penetrata 
in Lombardia, come può vedersi nella badia di Vertemate in 
quel di Como, dove un seguace d’Agnolo Gaddi, nella cap- 
pella a sinistra dell’abside maggiore, dipinse l’/ncoronazione 
della Vergine: non vi si discerne più che una schiera d’An- 
gioli volanti, tinti di chiaro colore roseo nei visi saldamente 
costrutti. Caratteri toscani si manifestano ancora nella stessa 
badia, sulla parete di sinistra della cappella, in due storie 
di San Benedetto, e nella lunetta sovrapposta, dov’è Cristo 
morto tra Angioli volanti in atto di dolore. D’impronta più 
locale, specie nel trito delle pieghe, è Abramo in atto di 
sacrificare Isacco, dentro l’unico oggi conservato dei meda- 
glioni che adornavano la volta. Tutta l’ornamentazione è 
prossima alla giottesca. 
Una continuazione delle forme osservate specialmente 
a Viboldone può vedersi nell’oratorio di Mocchirolo presso 
Lentate sul Seveso, attribuite pure a Giovanni da Milano. 
È conservata la decorazione del presbiterio, il quale è di 
forma quadrata e coperta di volta a botte. Le pitture delle 
pareti e della volta sono riquadrate con fasce di ornati fo- 
gliacei più complicati, più variopinti, di quelli in uso presso n 
! Sulla facciata della chiesa di Viboldone vi è una lapidetta marmorea con questa 
iscrizione: MCCCLIVIII hoc opus factum fuit tempore domini fratris Guillielmi de Villa 
professi et prepositi huius domus, decretorum doctoris. 
Nella chiesa vi è una lastra tombale ove è raffigurato Guglielmo giacente supino col 
suo libro e questa epigrafe: Hic iacet venerabilis pater et decretorum doctor dominus 
frater Gulielmus de Villa prepositus domus de Vicoboldono qui rexit preposituram annis 
XXX/11 et legit actus in pluribus studiis generalibus et composuit librum qui vocatur Za- 
phirus de expositione regulae Beati Benedicti: obiit autem anno Dni mecclxv die XI11 de- 
cembris. | 
2 Notiamo che il SuIpA, nell’articolo suddetto, pubblica a pag. 12, come della chiesa 
di Viboldone, sotto il titolo: Madonna in trono con Santi, l’affresco di Mocchirolo rap- 
presentante il Redentore entro una mandorla, tra i quattro segni evangelici. 
3 GIULIO CAROTTI, Pitture giottesche a Mocchirolo (Archivio storico lombardo, 1887).
	        
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