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con luci bianche e ombre verdastre nelle carni livide, con
forme grosse e stentate.
Jacopo Avanzi, discendente in linea retta dai pittori rimi-
nesi dianzi ricordati, firmò una tavoletta della Galleria Co-
lonna in Roma (/acobus de Avanciis de bononia f.), e lasciò
molte opere a Bologna, parecchi affreschi a Mezzaratta, attri-
buiti a Vitale (l’Annzu7nciazione, la Purificazione, la Natività,
le Storze di Giuseppe ebreo, ecc.), parecchie tavolette nella Pina-
coteca (l’/ncoronazione della Vergine (fig. 742), n. 744, la Cro-
cefissione, n. 160, due storie della Vita di Cristo, nn. 257 e 258,
indicate come di autore ignoto, il n. 231 tutto rifatto, la Morte
della Vergine; n: 170, ascritta a Simone de’ Crocefissi, ei
nn: 167, 168, 170, 363, 364, 384 male o indeterminatamente
attribuiti alla scuola bolognese del secolo xIV).
Un pittore inferiore, Simone de’ Crocefissi, si può cono-
scere nella pala d’altare della Galleria di Bologna (fig. 743),
n. 474, e in altri quadri nello stesso luogo (la Coronazione
della Vergine, n. 164; il polittico, n. 163, la Crocefissione,
n. 162, Sant Urbano, n. 340, il pinacolo di quadro. ascritto
in generale alla scuola bolognese, n. 380, forsanche il Gza-
dizio universale attribuito a Buffalmacco). Altri dipinti del
pittore * nella pinacoteca di Modena, nella Galleria dell’Ac-
cademia di belle arti, n. 260, a Firenze, non ne scemano
la triste meschinità. Ben poteva essergli compagno Jacopo
di Paolo, uso a dipingere figure ossute, volti dai linea-
menti rattratti, ombre carbonose, autore di alcuni quadretti,
nn. 10, 11 (fig. 744), 211, 367 e 368 della Pinacoteca bolo-
gnese, e probabilmente anche di alcuni affreschi a Mezza-
ratta,* nel basso di quelli di Jacopo Avanzi, nella parete a
destra dell’entrata. A sollevare da tanta decadenza pittorica
1 A Mezzaratta gli sono attribuiti alcuni affreschi, perchè si vede un’ iscrizione Simon
fecit, ma essa è segnata con una punta a graffito e non è originale.
2 L’iscrizione Jacobus Pauli /f. letta da CorrADO Ricci (cfr. Guida di Bologna, 1892)
oggi non si legge più. La lesse probabilmente nell’ordine inferiore degli affreschi della
parte destra, dov’è proprio Jacopo Paoli,
VENTURI, Storia dell’ Arte italiana, V
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