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forme, addentrandosi in piccoli solchi, e, quando non si spia-
nano sui corpi, formano grandi costole curve o liste trian-
golari, che cadono trasversalmente a terra. Ma nonostante
il serpeggiare delle linee tirate con violenza, il tagliapietra
sa adattarle nelle grandiose incorniciature di festoni d’alloro,
sulle cornici a foglie con le cime volte in un senso: e con un
lobo a mo’ di aletta in senso opposto, tra le colonnine poligo-
nali o tortili, sotto i] fogliame sventolante. Par che l’archi-
tettura trattenga e contenga la foga del barocco quattrocen-
tista. Come l’arte dei Bon 8li servisse a modello può vedersi
nella costruzione della porta di San Francesco delle Scale,
ad Ancona, per riconoscere i prestiti dai maestri veneziani,
nell’incorniciatura della porta e perfino nella forma delle
cuspidi nelle nicchie laterali. E basta osservare i due angioli
reggenti lo stemma ducale, di qua e di là dalla lunetta del
ae finestrone della porta della Carta, per affermare la stretta
i - parentela con gli altri due di Giorgio all’esterno del Duomo
i - _ di Sebenico (fig. 676), con quelli cioè che reggono il car-
| - tello col nome dell’autore e la data 1443; cartello che par
oi rotolato e spiegato capricciosamente da un Secentista,
nil Questa forma evoluta dell’arte dei Bon la ritroviamo in
- Giorgio da Sebenico, tanto evoluta da non aver riscontro
in tutta l’Italia e in tutto il secolo xv. Vedasi l’ardimento
con cui muove le foglie d’un capitello, uscenti da un col-
larino intessuto di foglie d’alloro, formanti modiglioni ai
gradini d’una scala (fig. 677); e vedansi le teste che fregiano
esteriormente lo zoccolo delle absidi del Duomo di Sebe-
nico: ora è una testa calva di vecchio arcigno, con grandi
occhi rientranti; ora quella di giovane con i capelli ffiammanti
sulla fronte, le sopracciglia a linea spezzata, le labbra tumide;
ora quella d’un Ercole con la barba fitta e ricciuta. E poi
ino (St. si vedon teste di putti grassi dalle gote gonfie, giovani dai
i capelli a liste serpentine (fig. 678), e altre teste di Slavi, di
Turchi, di Greci. Tutto eseguito! in pochi tratti rapidi, che
determinano i caratteri essenziali delle figure.