E LO O 4:
guerresco romano. Passa l’eroe portato dalle braccia di tre
forti, -assistito da due paggi, coperto del manto d’ermellino,
col berretto dogale che sembra un casco. Sulla fronte del
sarcofago o del carro trionfale che dir si voglia, è rap-
presentato Pietro Mocenigo all’entrata di Scutari, e quando,
domati i ribelli di Cipro, porse le chiavi di Famagosta alla
Regina Caterina Cornaro: bassorilievi che nello studio del
paese e delle architetture ricordano l’Amadeo. Nel basamento
del mausoleo sono figurati Arcole che uccide l’Idra di Lerna
e il leone Nemeo. Anche in quest’opera superba Pietro Lom-
bardo stringe le braccia delle figure ai corpi, così che spesso,
come dicemmo, queste sembrano incassate in lungo rettan-
golo. Diligente, scrupoloso nel segnare le estremità, vi ricercò
i più minuti particolari con verismo meticoloso; nelle pieghe
delle vesti disegnate come rete sui corpi ottenne talvolta
gli effetti de’ serici tessuti. Quella minuziosità venne meno
in Pietro Lombardo quando nel marmo scolpì fanciulli, e
allora divenne carezzevole, molle, abbandonò ogni secchezza.
Così nelle figure muliebri dimenticò le ricerche di vene, di
tendini, di porosità della cute; e ne formò di un bell’ovale
i volti, simili a quelli che tanto più delicatamente fece Fran-
cesco Laurana.
Ma il movimento e l’espressione mancano sempre in
quelle figure decorative, compassate e rifuggenti da ogni
gesto ardito, onde Arcole che squarcia il leone s’inchina
tranquillo sulla belva, ed Arcole che uccide l’Idra par che
piuttosto si ritragga spaurito.
L’opera monumentale fruttò grandissima fama all’artista,
e i Procuratori dell’Oratorio di Santa Maria de’ Miracoli,
il 4 marzo 1481, fecero «marcado con Maistro Piero Lom-
bardo qual fece il sepolcro di m. Pietro Mocenigo Pren-
cipe di Venezia in San Giovanni et Paulo ».* L'oratorio
! Le due statue incassate nelle nicchie laterali alla porta dei Santi Giovanni e Paolo
facevan parte del monumento del Mocenigo, ove eran poste probabilmente al sommo,
di qua e di là dall’attico.
2? Boni, Santa Maria dei Miracoli in Venezia in Arch. Veneto, vol. XXXIII, pag. 244.