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fu compiuto in gran parte nel 1489, con una profusione di
decorazioni eleganti, signorili, studiate dall’antichità classica,
e pur moderne in quella dolcezza di putti, di fanciulle tras-
formate in sirene, in quell’amore della natura così ricca
di fiori, di frutta, in quella festa di piante che s’innalzano
con gli steli fronzuti e si aggirano sottilmente lungo le
pilastrate, coronano i capitelli, si spandono da per tutto,
formando un pergolato nel quale gli uccelli beccano i grap-
poli, le aquile aliano, i grifi S’incamminano, i delfini e i
cavalli marini e le chimere stanno in compagnia de’ cherubi
dalla testa alata.
Mentre dirigeva la decorazione lussureggiante, che i suoi
figli principalmente condussero, Pietro doveva attendere ai
lavori del refettorio e de’ luoghi annessi del convento di
Sant’Antonio Abate, e nel 1482 era chiamato a Ravenna
da Bernardo Bembo, governatore di quella città, per chiudere
l’antica arca di Dante in una cappella;" nel 1483, pure
a Ravenna, innalzava sulla piazza principale due colonne
onorarie; nell’85 assumeva di eseguire il monumento del
vescovo Giovanni Zanetti, nel Duomo di Treviso, e altri
lavori in quella chiesa, ai quali accudì da quell’anno al ’94;*
nel 1490 aveva condotto con Giovanni Buora e Bartolommeo
di Domenico sculture per la scuola di San Marco, alcune rico-
noscibili nel coronamento della facciata.
Evidentemente in questo periodo dal 1481 al 1490 Pietro
Lombardo poteva dare disposizioni, ordini, disegni, non
applicarsi se non in parte al lavoro; e i suoi figli Antonio
e Tullo, coi numerosi aiuti della bottega, scolpivano in marmo.
Maggiormente ciò dovette avvenire dal 1490 al 1515, fine
della vita di Pietro, chiamato a Mantova da Francesco Gon-
zaga verso la fine del ’95 per eseguire una ricca cappella
votiva, la quale rimase una pia intenzione del Marchese,
I Luzio e RENIER, Di Pietro Lombardo architetto e scultore veneziano in Arch. sto-
rico dell'Arte, 1888, pag. 432-438.
2. In., 1d.; pag. 438.