— 1110 —
bronzo il «< bel San Giovanni», e Luca della Robbia ralle-
grava le vie toscane con le sue Madonne invetriate, in Roma
faticosamente si continuava
a scalpellare sulle tracce clas-
siche, cercando invano nella
forma antica il vero.
is:
I due maestri che emersero
a Roma, nei due primi de-
cenni della seconda metà del
Quattrocento, furono Isaia da
Pisa, del quale abbiamo par-
lato, e Paolo di Mariano di
Tucecio: Taccone da. Sezze,
detto Paolo: Romano. © Nei
documenti ora è detto di
Mariano, ora de Urbe o ro-
mano, e fu confuso con altri
marmorari di nome Paolo,?
anche con quello già citato
del principio del’400. Primo
lavoro noto di lui sono tre
finestre. a ecroce.,: fatte ‘il
29 gennaio 1451 per la fac-
Fig. — R , Grotte Vaticane. . . .
S. 734 7 ROMA TO a ciata del palazzo Capitolino.
Particolare del paliotto sudd.
Nello stesso anno con Al-
bino di Castiglione e col padre imprendeva la costruzione
1 VALENTINO LEONARDI, Paolo di Mariano marmoraro in L'Arte, 111, 1900, pag. 86
e seg.; pag. 259 e seg.; Mintz, Les arts à la cour des Papes cit., ], pag. 24% e seg.;
BERTOLOTTI in Repertorium fur Kstw., IV, pag. 426 442, e in Archivio, ecc., della città
e prov. di Roma, ÎV, pag. 291-317; BURGER, Neuaufgefundene Skulptur und Architektur-
fragmente von Grabmal Paul Il in Jahrbuch der K. preuss. Ksts., XXVII, 1906; LISETTA
CiAcCCIO, recensione delv’’opera del Burger in L’Arte, 1907, pag. 75.
2 PAOLO GIORDANI, Studî sulla scultura romana del Rinascimento in L’Arte, 1907,
pag. 197 e seg La distinzione che l’A. tenta di fare tra Paolo Mariani e Paolo de Urbe
non è sicura. Non sembra possibile di attribuire a errore de’copisti la confusiore che
sarebbe si fatta di due artisti di nome uguale.