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rappresentanti Cupido, Pallade, un putto in atto di sonar la
lira, Marte e Cleopadra.
L’ultimo di maggio del 1512 morì il più compiuto rap-
presentante della scultura romana quattrocentesca.
Roma, come abbiam visto, si rinnovò co’tributi artistici
di tutta Italia, e riprese un aspetto giovanile, per le opere
Fig. 781 — Roma, Santa Maria della Pace. Sepolcro della” famiglia’ Ponzetti.
(Fotografia Alinari).
toscane, lombarde e venete di bellezza vestite e vibranti di
vita. Ma dall’ombra de’ruderi dei Fori, delle Terme, dei
Circhi, si effusero novelli sogni di grandezza, d’universalità.
Come ebbri di ricordi, gli artisti romani erano ritornati ad
ogni passo verso l’antico. Ma occorreva una gigantesca po-
tenza per mettere l’arte nuova all’unisono con l’antica e
darle il dominio del mondo, riunendo in un fascio le forze
nazionali. Il gigante sarà Michelangelo.