Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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del Gran Sasso (Teramo) e del pastorale francese della Cat- 
tedrale di Atri, ecc., recò elementi stranieri nell’arte del- 
l’Italia meridionale. Di Lombardi che si addentrarono negli 
Abruzzi ricordiamo solo, tra parecchi meschini tagliapietra, 
Giovanni de’ Rettorii milanese, autore d’un ciborio nel Duomo 
d’Aquila, dove si vedono i resti rappresentanti l’Annuncia- 
zione e la Visitazione, il Presepe e il Battesimo di Gesù. Un 
altro frammento dello stesso ciborio è nella parete di fianco 
di Santa Margherita, in Aquila. Ma lo scalpellino goticizzante 
di quell’opericciuola ed altri che si possono incontrare qua 
e là, ad esempio quello del grossolano sarcofago del vescovo 
De Petrinis (circa 1412), in San Panfilo di Sulmona, non po- 
terono certo fecondare l’arte degli Abruzzi. Anche per questo 
paese luce e calore emanarono di Toscana. 
VENTURI. Storia dell Arte italiana, VI.
	        
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