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della Signoria e per il Duomo una statuetta d’argento « bene
fatta e bene tratta »," finchè nel 1417 ebbe a compagno di
lavoro suo figlio Giovanni. Insieme assunsero di. eseguire
due storie per il fonte battesimale, proprio quando a sua
volta Jacopo riceveva l’allogazione d’altre due. Dovevano
finirle in breve tempo, ma per la mancanza di materiali e
per altro, solo nel 1427, allorchè il Ghiberti si preparava a
indorare le sue, le consegnarono: ” l’una rappresentante la
Nascita di Giovanni, l’altra il Precursore che predica mentre
Cristo si approssima. Questa, per forme ancora trecentesche,
mostra l’orafo che continua secondo tendenze tradizionali,
punto scosso dalle opere esemplari di Jacopo della Quercia:
quella invece ci rappresenta un maestro che si attiene al
solenne esempio, sforzandosi a togliere le fasce e a dar vesti
ai corpi delle figure, a rendere la distanza nei piani e la
verità dell’ambiente. La prima appartiene a Turino di Sano,
la seconda a Giovanni suo figlio ? che, nelle tre statuette
(la Carità, la Prudenza e la Giustizia) delle nicchie angolari
del bacino del fonte, riafferma maggiormente le stesse ten-
denze imitatrici e conserva gli stessi caratteri nelle teste
grasse dal mento brevissimo e nelle pieghe delle vestimenta
aggirate.
Giovanni di Turino eseguì anche lo sportello del fonte, *
con la immagine della Madonna in rilievo che pare sbalzato
più che gettato in bronzo, e due putti intorno alla cupola
di quello, i quali vivamente contrastano con gli altri così
vivi di Donatello, per quel loro aspetto non infantile e il
movimento stentato. Fece altri lavori d’orafo: due angio-
letti d’argento da regalarsi al Papa (1428), insieme con
Niccolò Treguanucci; un’ Assunta per il Duomo, rubata
1 BORGHESI e BANCHI, op. cit, pag. 67. — MILANESI, id., pag. 62 e 67.
2 MILANESI, id., pag. 86 e seg., 92, 120.
3 Lo ScHUBRING (Die Plastik Sienas im Quattrocento, Berlin, 1997) assegna l’una e
l’altra a Giovanni Turino. È probabile che a Turino di Sano appartenga anche una statua
in legno di San Giovanni Battista esistente nel Seminario vescovile di Montalcino. (Ri-
prodotta dal Riccr, op., cit., fig. 115).
4 MILANESI, Documenti cit., 11, pag. 161.
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