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studio da Jacopo in una maniera più forte e piena che non
nelle statue del collega, le quali sembrano sbalzate nel me-
tallo, per i lineamenti: affilati, i capelli a cordoni, le mani
lunghe e stecchite, le vestimenta a pieghe ramificate. Nacque
Goro nel 1387, lavorò nel 1414, insieme a Mariano d’Am-
brogio, due trombe d’argento « bene squillanti », per la Signo-
ria, e nel 1415 un calice con metalli traslucidi già nella Col-
lezione Debruge-Duménil a Parigi; fu nel 1425 in rapporto
col Ghiberti che gli prestò « le carte degli uccelli »; eseguì
scodelle d’argento (1428), un turibolo per l’Ospedale della
Scala, un calice, che tuttora sì ammira, per l’arcivescovo di
Siena, da lui firmato, * religuiari e tra gli altri uno per il
braccio di San Biagio, che ancora si conserva in quell’Ospe-
dale, ° e uno nella Cattedrale di Massa Marittima. *
Un altro orafo, compagno nella sua giovinezza al padre
di Giovanni di Turino, fu Giacomo d’Andreuccio, detto il
Mosca, distratto forse dalle cariche civiche ad occuparsi par-
ticolarmente dell’arte sua. Per quaranta anni stette tra i go-
vernatori della Repubblica, e fu gonfaloniere del Terzo di
Città, priore degli ufficiali di Mercanzia, consigliere dell’Opera
del Duomo, provveditore di Bicherna, ufficiale di Dogana e
de’ Paschi. Sappiamo che fece trombe d’argento con le armi
senesi in. ismalto per la Signoria (1412), collaborò con Tu-
rino di Sano nel fare per il Duomo le statuette d’argento di
San Vittorio e di San Crescenzio, eseguì tabernacoli (1409
e 1412) e candelieri (1434-1440).
Ma di tutti può ripetersi ciò che Jacopo della Quercia
stesso scrisse negli ultimi suoi giorni, sulla mancanza ch’ era
allora in Siena di « maestri sufficienti al lavorare d’intaglio
e di fogliame ».
1 LABARTE, Description d'objets d'art qui composent la Collection Debruge-Dumeénil,
Paris, 1847.
2 CorrApo Riccr, op. cit., pag. 57.
3 MILANESI, Docum. cit., II, pag. 120,141, (50, 186; BORGHESI e BANCHI, Op. cit., pag. 77
4 CorrAapo Ricci, op. cit., pag. 56.
5 MILANESI, Documenti cit., 11, pag. 62, 63, 129, 193, 256. — BORGHESI € BANCHI,
on. cit, pag. 72°e- 73.