Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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i capelli che ondeggiano al vento, con le ali distese sulle nubi 
che sembrano accerchiare il sole nascente; e sopra quella 
folata de’ figli dell’aria, dalle vaghe teste pensose o sorri- 
denti, l’ Eterno apre le braccia, sporgendo a mezza figura 
tra le nuvole e le ali de’ serafini, i quali protendono il capo 
come puttini fuori da culla di bambagia. Questa speciale 
cura nel rendere angioli e fanciulli, delicati corpi, atteggia- 
menti molli, si rivelò ‘anche nella cassa-per le reliquie dei 
Santi Proto, Giacinto e Nemesio (fig. 81), ora nel Museo Na- 
zionale di Firenze, eseguita nel 1428.* Due angioli tengono 
un serto nella faccia anteriore della cassa, e sono come due 
antiche Vittorie, le quali perduta la maestà, la grandezza, 
la forza, si sieno trasfigurate in esseri fragili, delicati, leg- 
gieri che si movano al vento con ali di rondine. 
Queste opere eseguite da Lorenzo Ghiberti mentre accu- 
diva alla terza porta del Battistero, partecipano delle inno- 
vazioni che apportò in questa nel trattamento de’ bassori- 
lievi. L’orafo aveva viaggiato, aveva veduto molte opere 
d’arte nuova, dopo finita la seconda porta; nè poteva tener 
chiusi gli occhi agli ampî scenarî dipinti da Masolino e da 
Masaccio nella cappella Brancacci al Carmine, nè alle trasfor- 
mazioni del bassorilievo per opera di Donatello. Il due gen- 
naio 1425 gli fu commessa la terza porta, che doveva con- 
stare di venti storie del Nuovo Testamento e di otto Profeti; 
ma al Ghiberti urgeva di trovare libertà per lo svolgimento 
delle sue scene, così che solo verso il 1430, ridotti a dieci i bas- 
sorilievi, pare si sia accinto con lena all’opera. Dapprima s’ in- 
tendeva di fare riscontro con la terza porta alle altre due, e 
ancora quando si fuse il telaio, poco prima del 1420, si man- 
tenne la spartizione della porta in ventiquattro quadri, come si 
può vedere nella parte interiore della porta.’ Convien credere 
’ Il VAsaARrI riporta la iscrizione che Cosimo e Lorenzo de’ Medici fecero apporre 
alla chiesetta del Monastero di Santa Maria degli Angeli, nella quale collocarono le re- 
liquie de’ martiri Proto, Giacinto e Nemesio. L'’iscrizione reca la data 1428. E a questa 
si assegna la cassa per la custodia delle relique eseguita dal Ghiberti. 
2 Cfr. La Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti nelle Ricerche sopra alcuni capo-
	        
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