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egli fece il modello in legno per il pulpito di Santa Maria
Novella, * eseguito da maestro Andrea di Lazzaro.
Il pulpito, mirabile per le belle cornici a ghirlanda d’al-
loro studiate sulla base della colonna di Traiano, e per tutte
le sagome decorose, classiche, fu guasto dalle sculture di
maestro Andrea di Lazzaro Cavalcanti. * L’opera fiorita attrae
per il ritmo di forme ornamentali, e allontana poi per la
goffagine del tagliapietra, per le storie figurate ne’ riquadri.
Nell’Annunciazione la colomba vola tra i raggi che sembrano
fasci di lance, e la mano dell’ Eterno sporge da un cerchio di
nuvole: l’angelo, entrato nella stanzetta da una porticina
meno alta di lui, sta con le mani giunte e un gran giglio,
senz’annunciare la promessa divina alla Vergine che guarda
al cielo. Nella Natività di Gesù (fig. 100) la rozzezza dello
scalpellino è anche più manifesta, ne’ particolari tirati a gran
fatica, nelle mani brevi e grasse della Vergine, ne’ capelli di
San Giuseppe come intrecciati intorno alla fronte, nelle
grandi foglie aperte che non si sa donde spuntino dietro il
Bambino. Nè meglio si presenta lo scultore nella Purifica-
gione (fig. 101), in cui Simeone sta con una gran tiara, im-
perturbabile, nel mezzo, mentre un altro sacerdote tiene nelle
braccia il fantolino, al quale sembra che manchino i piedi; Anna
la Profetessa fa la sua comparsa col rotulo spiegato, e Giu-
seppe sta con la testa incassata tra le spalle. Ma la maggiore
inesperienza del tagliapietra si dimostra nell’ Assunzione
(fig. 102), in cui un angiolo enorme quadrialato regge la man-
dorla celeste dove la Vergine sedendo sopra uno scanno di
nubi, pari a sassi ammonticchiati, volge la destra pietosa a
1 P, BoRGHIGIANI, Storia annalistica di Santa Maria Novella, 11, 418.
2 Il MILANESI (note cit., II, pag. 335) suppone che autore ne fosse Lazzaro di Andrea
di Gaggio da Settignano, ma questi morì intorno al 1500, e quindi la identificazione non
era verosimile. Invece oggi è provato che i bassorilievi del pulpito furono scolpiti tra
gli anni 1443 e 1448 da Andrea di Lazzaro Cavalcanti. (Cfr. Gio. Posgr, Andrea di Laz-
varo Cavalcanti e il pulpito di S. M. Novella (Rivista d'Arte, III, 4, 1903),