Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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Nel San Giorgio dice il Vasari, « si conosce la bellezza 
nella gioventù, l’animo ed il valore nelle armi, una vivacità 
fieramente terribile, ed un meraviglioso gesto di moversi 
dentro quel sasso ». * Ancora l’artista trova difficoltà a espri- 
mere sè stesso nel marmo; grossa e liscia è la mano sinistra 
che tiene lo scudo, ma la destra pugnace si chiude con forte 
tensione; gli occhi del giovane toscano agile, accattabrighe, 
s’aggrottano fieramente. Il tabernacolo, dove la balda figura 
sta pronta alla tenzone, ha nel frontespizio Dio Padre, 
pure di mano di Donatello, e nel basamento il bassorilievo 
rappresentante Sa7 Giorgio che uccide il mostro. Mentre la 
figlia del Re sta a mani giunte davanti a un grande edificio, 
San Giorgio, non più vestito alla romana, ma come un armi- 
gero italiano, piantato forte in sella, stringe i fianchi del 
cavallo che s’impenna, e sta per configgere con furore la 
lancia nell’immondo mostro, che, uscito dalla grotta, s’avventa 
all’eroe battendo le ali di vampiro. Prima di tutti, Donatello 
in questo bassorilievo applica le leggi prospettiche meditate 
dal Brunellesco; fa più rilevate le parti vicine e insinua nel 
fondo le più lontane, lascia il paese pittorescamente indeciso, 
accennandone i particolari con segni e graffiti. Nello scor- 
ciare la figura della figlia del Re, cade ad arcuarla agitando 
indietro la gonna, come se non toccasse terra O vi fermasse 
il volo; nel segnare il lungo collo e la testa del cavallo perde 
la determinazione fortemente scolpita nella parte posteriore; 
nell’indicare il palazzo a destra ne trascura le linee dell’ar- 
cheggiatura. Ma già si vede il maestro che con i rapidi colpi 
dello scalpello s’avanza alla conquista del campo dell’arte, 
con la gagliardia e la foga del suo San Giorgio. 
La energia della statua di Orsanmichele si ritrova nel 
cosidetto San Giovanm Battista del campanile, 41 quale 
E: VASARI ed. cit., IL, pag. 493- O o 
2 La statua del cosidetto San Giovanni Battista fu assegnata al 1415 dal MILANESI (Ca- 
talogo cit.), che confuse la notizia de’ documenti relativi alla statua di Sa Giovanni Evan- 
gelista con quella del Precursore. Vuolsi che riproduca le sembianze di Francesco Soderini. 
Sul plinto si legge DONATELLO. Lo SCHUBRING suppone che invece di San Giovanni 
Battista qui sia rappresentato il profeta Giona (Donatello, Stuttgart u. Leipzig, pag. 194).
	        
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