Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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è tramutata in delirio; e vi sono putti che ridono come fau- 
netti, a quella ridda, a quegli schiamazzi. Formano tutti una 
catena con anella di corone tessute di fiori, le quali sem- 
brano la preda della battaglia, il contrastato trofeo di vittoria. 
Non si riesce quasi a veder chiaro in quel groviglio di fan- 
ciulli trasportati dalla gioia e dal vento. 
Nel mezzo, tra le colonnine binate, il taglio che distingue 
le due schiere di destra e di sinistra è un po’ forte, e così 
Fig. 156 — Firenze, Museo dell’ Opera del Duomo. Donatello: Cantoria, 
(Fotografia Alinari). 
pure non sembra riuscito l’attacco delle due lastre laterali. 
Ma ciò è dovuto probabilmente al restauro. I discepoli lavo- 
rarono ne’ due putti che sotto, tra mensola e mensola, suonano 
i piatti, negli altri a riscontro che stanno di qua e di 1à da 
un gran vaso colmo di frutta, e nel fregio inferiore con teste 
d’angioli collegate da festoni e da nastri. Si riconosce pure 
la mano dell’aiuto di Donatello in qualche angiolo liscio, nel 
second’ordine della danza, o a stiacciato sul fondo, come in 
alcuno della faccia laterale a sinistra. * 
I Vuolsi che i due putti in bronzo portacandelabri, esistenti nella Raccolta di Madame 
André a Parigi, si trovassero in origine nella Cantoria (Bope, Florentiner Bildhauer cit.,
	        
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