Di
FEustorgio di quella città. * Si addita come di Michelozzo la
porta del Banco Mediceo, già in via de’ Bossi, ora nel Museo
Archeologico milanese (fig. 230): il disegno può essere del
maestro toscano, non l’esecuzione che ridusse in parte pa-
recchie delle forme fiorentine in lombarde. Nelle campane la-
terali di frutta con puttini sovrastanti, nell’arco con fiori e
frutta a ciocche nella maniera del Ghiberti, nei pilastri scana-
lati, nei capitelli, nelle cornici classicheggianti, si ritrova Mi-
chelozzo, non nel sott’arco con foglie stilizzate alla gotica,
non negli alfieri muliebri, nè negli armigeri con picca den-
tata, non ne’ putti del fregio del coronamento coi piedi ancora
poggiati a. nubi come ad assicelle. Le campane di frutta,
quali si vedono nella porta descritta, si ripetono ne’ pilastri
della cappella di San Pietro Martire in Sant’ Eustorgio, e
tra campana e campana i putti si arrampicano, si avvinghiano
alla corda che le regge; ma se si osserva l’angiolo reggi-
stemma che sta al sommo delle candelabre, e il fogliame
goticizzante a spira in alcuni pilastri, si penserà che pure
qui l’esecuzione della scultura appartiene a un lombardo,
probabilmente a quello stesso che nel lavabo del chiostro
minore della Certosa di Pavia ripetè quelle campane di frutta,
e nel tamburo della cappella di Sant’Eustorgio creò la va-
ghissima danza d’angioli reggenti su corde d’oro que’ pen-
dagli a campana. *
n Nel 1462 fu costruita. questa cappella Portinari e due
anni dopo Michelozzo lavorò a Ragusa nel palazzo dei Ret-
ia tori, in gran parte distrutto da un incendio.’ Si riconosce
e0 Sto: il suo disegno nel terzo capitello della loggia, in cui sul fusto
tia Ser d’una campana rivestito d’alloro alcuni genietti si tengono
per mano o per uno stesso drappo; nel quarto capitello con
putti reggenti festoni; nel quinto con cornucopie colme di
i frutta riverse, o fasci di rame con frutta e altri genietti; nel
1! BELTRAMI, La cappella di San Pigtvo Martire (Arch. storico dell’ Arte, 1892).
2 Si è citata come saggio dell’arte di Michelozzo, che non è giunto mai a tanta raf-
finatezza, dal REYMOND, dal BELTRAMI, da FRANCESCO MALAGUZZI, ecc.
SCHMARSOW, Michelozzo in Ragusa (Arch. storico dell’ Arte, 1893, pag. 203-210).
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