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confuso talvolta col più giovane conterraneo Silvestro detto
l’Ariscola.
Desiderio da Settignano è più ligio di Agostino di Duccio
a Donatello, benchè quando questi, nel 1443, partì per Pa-
dova, ancora fosse in tenera
età, e poco avesse potuto
apprendere direttamente dal
maestro; ma l’arte. di Do-
natello, che allora già domi-
nava tutto e tutti a Firenze,
attrasse e vinse il giovinetto
di Settignano. L’opera sua
più celebrata è la sepoltura di
Carlo Marsuppini aretino, in
Santa Croce (7 circa il 1455),
nella quale alle forme tradi-
zionali dei monumenti se-
polcrali innestò illeggiadren-
dole le forme nuove di Ber-
nardo Rossellino.
Nel secolo XIV il sepolcro
era un catafalco entro un’ in-
quadratura; grandi cariatidi
o figure di Virtù, o pilastri,
ne sostenevano il sarcofago,
su cui, mostrato dagli angioli
Fig, 261 — Aquila, Madonna del Soccorso. > .
Andrea dall’Aquila: L’Arcangelo Gabriele. che stiravano le Cortine, sten.
devasi il defunto nella sua
rigidezza di morte, attorniato dal funebre corteo delle Arti.
Sopra era il defunto deificato, trionfante, o in vece di esso il
coro degli angioli e dei Santi, la Madonna, il Redentore bene-
dicente, discesi ad accoglierne l’anima. Bernardo Rossellino
tolse al monumento funerario tutti quegli ordini di cose e
quell’apparato lugubre e trionfale, costruendo per Leonardo
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