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Tuttavia vi sono altri monumenti che fanno testimo-
nianza dell’arte sua, a Traù specialmente, dov’era domiciliato
nel 1477, quando fu chiamato dai procuratori del Duomo
di Sebenico. Nel contratto allora stipulato, gli fu data facoltà
di attendere ad altre fabbriche per la durata di due o tre
mesi ancora; e le fabbriche dovettero essere già inoltrate e
nel luogo stesso del suo domicilio. Di lui sono le mensole che
Fig. 290 — Traù, Cattedrale.
Niccolò fiorentino : Mensola dell’architrave
della poita maggiore.
reggono l’architrave della ricchissima porta romanica del
Duomo di Traù (fig. 290), adorne di putti vivaci, intenti in
una faccia a reggere quali cariatidi il peso sovrastante, pronti
nell’altra a sfuggire dal giogo. Gli appartengono pure i me-
daglioni con angioli recanti il cartello col motto NOSCE TE
IPSVM, sull’altissimo architrave della porta del palazzo Cip-
pico (fig. 291); ma probabilmente quelle figure furono ese-
guite nel primo tempo in cui Niccolò fiorentino stette a Traù,
poi che tutto il resto della porta, lavoro d’altri, corrisponde