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d'architettura, scritto tra il 1461 e il 1464, nell’accennare ai
maestri che bene si sarebbero potuti invitare per la deco-
razione della Sforzinda: « un altro», scrive, «ci saria venuto
che aveva nome Jovanni, era ancora morto a Vinegia, il
quale era buono maestro ».
Altri aiuti di Donatello a Padova furono Francesco del
Valente, Antonio di Chelino, Pietro di Martino da Milano
e Paolo da Ragusa. Francesco del Valente o del Vagliente,
orafo, è il solo maestro fiorentino tra quegli aiuti che lavo-
rarono nell’altare del Santo, e quindi a lui si può ipoteti-
camente assegnare la Madonna in via Pietra Piana a Fi-
renze (fig. 296), la quale trova riscontro con uno stucco del
Museo Civico veronese (fig. 297), recante una Madonna
identica ad altra del Conte Camerini in Padova. Di qua e di
là della Madonna di Verona sono i due angioli con la chi-
tarra e l’arpicordo, quali già abbiamo veduto eseguiti da
una stessa mano nell’altare del Santo; ed essi ricorrono
anche ai lati della Madonna col Bambino in via delle Fogge
a Verona (fig. 298), e, alquanto modificati, in uno stucco,
simile ad una scultura in pietra del Museo di Berlino (fig. 299),
esistente a Firenze in Raccolta privata. * Trattasi dunque d’un
maestro che ricorda il suo lavoro nella chiesa del Santo, e
che eseguisce in pietra, in terracotta o in istucco Madonne
con un senso naturalistico tutto particolare, e i fanciulli
divini in età tenera de’ suoi prototipi donatelliani, meno
forti e meno eroici: tali si mostrano, oltre i citati, un altro
stucco del Museo Veronese (fig. 300) e quello del Kaiser
Friedrich’s Museum, in cui la Vergine, volta a sinistra, adora
il Bambino nel presepe. î Abbiamo detto che i due angioli
musicanti ripetuti nel trittico del Museo Veronese si vedono
I LAZZARONI e MUNOZ, op. cit., pag. 251.
2 Cfr. la riproduzione nello SCHUBRING, Donatello cit., pag. 87.
3 Cfr. la riproduzione nel vol. sudd., pag. 168. Indicammo anche (L'Arte, 1997, pa-
gina 441) due altre Madonne nel gruppo, una nel Victoria and Albert Museum, una nel
Museo Nazionale del Louvre sul fondo di tanti cerchietti con vasi inscritti per entro. Ma
ora dubitiamo della giustezza della classificazione.