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trovare il ritmo delle forme architettoniche di Bernardo
Rossellino e di Desiderio da Settignano. Mise il sarcofago
sopra due piedritti con aquile, come fece il Rossellino nel
monumento Bruni; ma nulla hanno di romano le sue oche
spennacchiate. Collocò ai lati della cella funeraria due puttini
reggistemma, come fece Desiderio, ma piantò l’uno sopra
una testuggine, l’altro sopra un pesce, rendendoli meno si-
gnificanti o accrescendone la funzione decorativa. Nel fregio
della cornice esterna, superfluità architettonica ch’egli ag-
giunse al disegno della cella sepolcrale fiorentina, sono ma-
scherette e teste leonine dagli occhi bucati, come nel taber-
nacolo di Santa Croce e in altre opere di Donatello. In tutto,
nell’insieme e ne’ particolari, invano si studiò di ricordare
il maestro e i suoi contemporanei toscani; gli mancò la gen-
tilezza del sentimento, la delicatezza del segno, la misura.
I pilastrini della cella sepolcrale sono troppo corti, con capi-
telli troppo larghi e con la trabeazione enorme; nelle basi
de’ pilastrini lo sguscio è troppo incavato e la cornice d’ovoli
fuori di posto. Guastò così i profili eleganti che imitava dal-
l’architettura fiorentina; collocò la cella sopra un alto basa-
mento, la circondò di festoni e di grosse ciocche di frutta, e
tutto chiuse entro due pilastri scanalati e un alto cornicione.
Poi, per un’idea bislacca, ammucchiò libri come in una
scansia sotto il ‘sarcofago; e nel figurare la Vergine e le
due Sante Barbara e Caterina nella lunetta, invece d’inscri-
vere quella entro un tondo, come fecero elegantemente Ber-
nardo Rossellino e Desiderio da Settignano, tagliò sgraziata-
mente tutte le figure un po’ sopra al ginocchio; e alle pieghe
delle vesti loro scavò certi sottosquadri così da farle sem-
brare strappate.
Nè meglio ci appare il Bellano nella cornice marmorea
al Tesoro della sacrestia del Santo, dove negli ornati si
prova a ottenere le classiche eleganze toscane, pur ripetendo
a iosa i motivi decorativi e le rosette donatelliane. Nel basso-
rilievo del Miracolo dell'asino, le figure restano attaccate,