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del Santo, uno de’ quali fu compiuto nel 1484, gli altri nove
vennero eseguiti da quest’anno al 1488:" tutti come carte
geografiche in rilievo, con figure seminate tra le rocce le quali
sembrano muri di mattoni in rovina.
La facilità di lavorare in creta nocque all’artista, come
si vede nel suo ultimo lavoro in bronzo, le due grandi tavole
del monumento Roccabonella, nel San Francesco di Padova
fio. 324), allogategli nel 1491, data della morte del dotto oiu-
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rista. Appena qualche reminiscenza donatelliana nei puttini
dei fregi, reggenti stemmi, in due nicchie di qua e di là dal dot-
tore rappresentato seduto al tavolone, tra le scansie de’ suoi
libri. Tutto è ormai macchinoso e grosso; le vesti sembrano
tagliate a colpi di accetta. Mentre dava mano al monumento
Roccabonella, il Bellano compiva nel 1492 il monumento di
Angelo e Paolo De Castro, nei Servi, un’altra grande tavola
bronzea, con due angeli volanti a coronare i due giuristi e
un terzo che tende forse loro le Pandette. Questo tabellone,
in cui l’artista dimentica quanto aveva appreso, duro, tedesco,
giustifica quanto scrisse Pomponio Gaurico di lui, chiaman-
dolo « artefice inetto ». Più scemava l’influsso di Donatello
e dei maestri toscani, più egli diveniva grosso e volgare. Trat-
tenuto ancora nello scolpire in marmo, ruppe le redini co’ suoi
furiosi colpi di stecca. Con quella sua facilità alla carlona non
impiegò certo gran tempo nell’eseguire il monumento Rocca-
bonella, che lasciò tuttavia incompiuto, essendo sopravvenuta
la morte intorno al 1492. ?
I GONZATI. op. cit..
2 L’Anonimo Morelliano (MICHIEL) assegna questa data alla morte del Bellano; lo
SCARDEONE lo fa morire intorno al 1500 di 92 anni. Ci atteniamo alla notizia dell’Ano-
nimo, perchè non pare possibile che per le tavole in bronzo del monumento Roccabo-
nella il Bellano lavorasse sino al 1498, anno in cui, compiute dal Riccio, furono collocate
a posto. Al Bellano fu attribuita la Pietà presso Mrs. Gardner a Boston, ma CORNEL
V. FABRICZY (Giovanni Minello in Jahrb. der K. preuss. Ksts., Berlin, 1927) l’assegna in-
vece giustamente al Minello. Un’altra Pietà in San Pietro, ascritta un tempo al Bellano,
o è in parte di questo maestro, in parte della sua bottega, come opina con ragione l’autore
o suddetto, mentre il BopE ne assegna tutta l’esecuzione al Bellano.
sl COLO Nel BURCKHARDT-BODE-FABRICZY, Der Cicerone, ed. cit., II, pag. 479-480, si asse-
gnano al Bellano i sepolcri di Erasmo e di Antonio da Narni (+ 1456) nella prima cap -
pella della navata a destra nella chiesa del Santo, ma sono di mano superiore al Bellano