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nella chiesa dei Carmini a Venezia, rappresentante la Deposi-
zione con le figure del Duca, di Guidobaldo infante e forse
del Conte Ottaviano Ubaldini (fig. 336). Fu attribuita un tempo
al Sansovino, poi al Verrocchio, infine a Leonardo da Vinci
e a Francesco di Giorgio Martini senese. Quantunque vi
sia una insolita scioltezza di forme, si notano, specialmente
negli angioli, che volano disperati per l’aria, i segni abituali di
Bertoldo, i quali si riconoscono pure nel Martirio di San Se-
bastiano (fig. 337), nel Museo dell’Università perugina. Il
Santo è legato ad un pilastro sotto gli occhi del tribuno
attorniato da sgherri. La Vergine pietosa, che nella De-
posizione dalla croce a Venezia sostiene e guarda Cristo
morto, è similissima alla donna seduta a terra, nel primo
piano del rilievo di Perugia. Il fondo di questo è simile in
molte parti e nell’architettura degli edificî monumentali al
fondo d’un altro bassorilievo, pure di Bertoldo, la Discordia,
del Victoria and Albert Museum (fig. 338): su d’una piazza
circondata da grandi edificî, una megera con i capelli irti,
con un bastone nella destra, eccita la moltitudine alla lotta;
e già molti della folla s’inseguono, si assaltano, si percuotono,
si calpestano; ed altri guardano dai portici o dalla strada al
contrasto feroce, mentre un Imperatore mira la scena dal-
l’alto del suo scanno.
In tutte queste opere Bertoldo mostra il suo fine artistico
essere la sorpresa del movimento. Egli scorcia gli angioli nel
nudo sopra un cavallo e in atto di colpire un dragone con la lancia, trovasi nella Raccolta
Robinson a Londra.
1 La Deposizione della chiesa dei Carmini fu pubblicata prima dal Bone (Una ta-
vola in bronzo di Andrea del Verrocchio nella chiesa del Carmine in Venezia in Archivio
storico dell' Arte, 1893, pag. 77). Come del Verrocchio la ripubblicò nei Denkmiler cit., e
più tardi come di Leonardo da Vinci (Jahrbuch der Konigl. preuss. Ksts, XXXIV, pa-
gina 127 e seg). Il Martirio di San Sebastiano fu pubblicato prima da ADOLFO VENTURI
(Un bronzo del Verrocchio in L’Arte, 1902, pag. 43), poi dal BoDE nei Denkmiler citati,
pure come opera del Verrocchio, e infine nel /Jahkrbuch cit., come di Leonardo. La Di-
scordia del Victoria and Albert Museum pubblicata dal MiLLER-WALDE come opera di
Leonardo (Leonardo da Vinci, Lebenskiszze und Forschungen iiber sein Verhiliniss zur
Aorentiner Kunst und su Rafael, Miinchen, 1889, pag. 150) e da altri, è stata pure ripub-
blicata dal Bone come del Verrocchio prima e di Leonardo poi. Infine lo SCHUBRING, Die
Pliastik Sienas cit,, pag. 186 e seg., assegna i tre bronzi a Francesco di Giorgio Martini.