Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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Niccolò di Piero de’ Lamberti, detto il Pela, - autore in 
parte di quelle classiche figurine disegnate dal capomaestro 
dell’opera, Giovanni d’Ambrogio, lavorò intorno alla porta 
dal 1407 sino al 1409; e in quest’anno cominciò la statua 
di San Marco, in concorrenza Con Donatello e Nanni di 
Banco, esecutori delle figure di San Giovanni e di San Luca, 
con la condizione, non mantenuta poi, che la quarta figura 
di Evangelista fosse fatta dallo scultore che primeggiasse 
nel lavoro affidatogli.’ Il Pela compì al principio del 14154 
l’opera sua, stimata meno delle altre di Donatello e di Ber 
nardo Ciuffagni, maestro che eseguì il San Matteo; e segnò 
chiaramente con quella la grande distanza già intercedente 
tra lui e la nuova generazione artistica, tra le morte idea- 
lità del Trecento e quelle di subito spuntate nella prima 
decade del secolo successivo. 
Già verso Niccolò l’Opera del Duomo non si era mostrata 
benevola, quando gl’intimò di correggere il lavoro nella porta 
della Mandorla, da lui lasciato in sospeso. * Gli operai deli- 
1 Fu di Arezzo, come un altro orafo col quale andò confuso e ancora si confonde, cioè 
Niccolò di Luca Spinelli e fratello di Spinello (cfr. nota 2, pag. 139, del MILANESI, ne Le 
Vite de' più eccellenti pittori, scultori ed architettori scritte da GiorGio VASsaRrI, II, el. 
Sansoni, 1878). Fatto è che nell’adunanza de’ maestri per la edificazione di Santa Repa- 
rata (10 novembre 1404) comparvero Aicholaus de Aretio aurifex e Nicholaus Pieri 
Lamberti (cfr. CESARE GUASTI, Santa Maria del Fiore. La costruzione della chiesa e 
del campanile secondo i documenti tratti dall’ Archivio dell’Opera secolare e da quello di 
Stato, Firenze, 1887, pag. 299); e che tra i concorrenti per la seconda porta del Batti- 
stero fiorentino, il GHIBERTI menziona Niccolò d'Arezzo e Niccolò Lamberti (v Secondo 
Commentario nell’edizione Le Monnier delle Vite del VASARI, I, 1846, pag. xxx1). Po- 
trebbe dubi arsi anzi che Niccolò di Piero Lamberti fosse di Arezzo, poichè qua'che 
volta si trova indicato come da Firenze; ma tra gli ascritti alla Compagnia di San Luca 
trovasi « Niccolò di Piero scarpellatore aretino 1410». (Cfr. SEMPER, Donatello, seine 
Zeit uud seine Schule, Wien, 1875). 
2 CAVALLUCCI, Santa Maria del Fiore. Storia documentata dall'origine sino ai nostri 
giorni, Firenze, 1881, pag. 108; C. GuasrtI, op. cit., pag. 306, SCHMARSOW, Bemer- 
kungen itber Niccolò d Arezzo ìn Jahròb. der k. prewuss. Kunstsammiungen, VIII, 1887; 
IDEM, Die Statuen an Orsanmichele (Festschrift su kunsthistorischen Instituts in Florenz, 
Leipzig, Liebeskind, 1897). 
3 GAYE, Carteggio inedito d’artisti dei secoli XIV, XV, XV1, Firenze, 1839, pag. 84: 
SEMPER, op. cit. e Die Vorliufer Donatello's, Leipzig, Seemann, 1878. 
4 Questa notizia e altre relative a Nicco!ò di Piero Lamberti sono compendiate da 
CORNELIO DE FABRICZY, Niccolò di Piero Lamberti d’ Arezzo. Nuovi appunti sulla vita 
e sulle opere del Maestro in Archivio storico italiano, dispensa 2® del 1902, Firenze. 
$ GUASTI, op. cit., pag. cit.
	        
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