Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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- berarono addebitarlo di venticinque fiorini se entro qua- 
| i ranta giorni non avesse fatto le modificazioni volute nel- 
e l’arco, ne’ sei compassi e mezzo, nella vite e negli altri 
O _ ornamenti, secondo il modo e l’ordine con cui aveva comin- 
ciato e a norma degli esempî e dei disegni dati dal capo- 
maestro Giovanni d’Ambrogio. Due anni prima i consoli 
SI dell’Arte della lana e gli operai del Duomo fiorentino una- 
e nimi avevano cancellato il nome di Giacomo di Pietro Guidi 
HI capomaestro dell’Opera, rimovendolo dall’ufficio, e ad un 
i tempo avevano spogliato dell’autorità di consiglieri Niccolò 
gl di Piero, Simone di Andrea orefice, Lorenzo Ghiberti, il Bru- 
Be nellesco, ecc.* In questo caso Niccolò era messo in degna 
lea: compagnia, ma in altri momenti mostravasi la sfiducia che 
a particolarmente si nutriva verso l’antiquato artefice. L’Arte 
de’ linaroli, ad esempio, gli allogò un San Marco per un 
ST tabernacolo di Orsanmichele, che fu invece eseguito da Do- 
It natello, con la malleveria dello stesso Niccolò di Piero ;” ciò 
attenua il disdoro e ci fa credere a una convenzione con- 
chiusa di buon accordo tra i due artefici; conviene tuttavia 
osservare che a lui venivan meno onorevoli commissioni. 
le Aggiungasi che l’r11 novembre 1411 l’Opera del Duomo de- 
+ Rena cretò di togliergli un lavoro già incominciato, per darlo da 
eseguire ad altri,’ e cioè proprio la statua di San Marco 
) Evangelista. Quantunque la deliberazione, probabilmente presa 
per l’indugio frapposto dall’artista al compimento dell’opera, 
- fosse presto annullata, essa mostra ostilità verso di lui, una 
Slug durezza, non insolita a quel tempo negli operai di Santa 
Maria del Fiore, ma eccessiva verso il maestro che per lunghi 
anni aveva prestato servizio. * Ostilità evidente, del resto, sin 
I GUASTI, Op. cit., pag. 302. 
2 GUALANDI, Memorie originali italiane riguardanti le belle arti, serie IV, 1843, Bo- 
logna, pag. 104-106. 
i 3 La notizia è data male dal Semper e dal CAVALLUCCI ; corretta invece e completa 
- da GIOVANNI PoGGI nel libro in corso di pubblicazione: I Duomo di Firenze (11 vol. 
delle /talienische Forschungen, edite pèr cura deil’ Istituto tedesco per la Storia dell’Arte). 
4 Niccolò appare per la prima volta a Firenze nel 1391, intento a intagliare sei scudi di 
pietra per l’attico della loggia dei Lanzi (FrREY, Die Loggia dei Lanzi zu Florenz. Eme
	        
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