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bars La comunione di vita con Donatello dette nuovo vigore arti-
stico a Luca. Lo vediamo nei rilievi del Campanile di Santa
Maria del Fiore, allogatigli nel 1437, compiuti nel ’39, nei
quali anche egli presenta un motivo usato poco dopo da
Donatello, coppie di figure disputanti tra loro e che « paiono
schermidori », come disse criticando il Filarete.
Nell’eseguire le figure del Campanile, Luca della Robbia
parve ignorare che le Arti liberali già vi erano. Rappresentò
di nuovo la Retorica in Orfeo che suona la chitarra, mentre
belve ed uccelli accorrono a lui seduto sul margine d’un
bosco; e figurò la Grammatica, col dottore in cattedra ascol-
tato da un giovane che prende appunti e da un altro che
tiene un libro aperto sulle ginocchia; l’Aritmetica, con due
Orientali che ragionano sulla tavoletta dell’abaco; la Dialet-
tica (fig. 373), con un giovane che addita il testo d’un libro
e un vecchio che, forte della propria esperienza, si scalmana
a convincerlo del contrario; la Musica, con Tubalcain. Può
parere strano che oltre Orfeo qui si trovi il personaggio
biblico che servì a rappresentare quell’Arte liberale, ma non
si può far caso di ciò, perchè tutti gli elaborati cicli della
scolastica medioevale erano ricordati confusamente dai
Quattrocentisti, che più delle regole amavano la libertà.
Quando Benozzo Gozzoli aggirò i serafini azzurri presso la
Divinità e i serafini rossi più lontano, dimenticò la legge
bizantina de’ colori de’ corpi, rossi e infocati vicino a Dio,
tinti in lontananza d’azzurro o del color del crepuscolo e
della notte. Ancora qualche umbro pittore farà il Sole e la
Luna nelle Crocifissioni, reminiscenza confusa degli astri
coronati che in antico sulla biga, con le faci, piangevano la
morte dell’Uomo-Dio. Il Beato Angelico dipinge occhi sulle
| ali degli angioli nelle /ncoronazioni, in ricordo delle ali
| occhiute date ai Tetramorfi. I cori degli angioli non si distin-
- guono più coi loro attributi, e spesso neppure si dispongono
- in nove schiere, secondo la classificazione del pseudo Dionigi
i l’Areopagita. Le leggi iconografiche andavano di giorno in