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donzelle e di garzoncelli, uscenti fuori a tutto tondo come
dall’occhio d’una finestra, in atto di guardare sorpresi o
ridenti lo spettatore. E qui appare tutta 1a nobiltà di Luca,
più che negli scompartimenti, dove tuttavia sono angioli
divoti e pieni di grazia. La tendenza di Luca della Robbia
alla scenetta di genere si manifesta anche nelle composi-
zioni della porta, specialmente 1à dove uno dei due angioli
assistenti regge il calamaio a San Giovanni evangelista
e un altro a San Matteo; ma queste scenette, quantunque
simili, hanno tutte garbo, scioltezza, facilità di condotta vera-
mente mirabili, meno alcune, in particolare quella di San Gre-
gorio coi due angioli che tengono sollevato l’uno il turibolo,
l’altro un libro, di proporzioni più grosse, di forme meno
classiche e nobili. Nella formella del Sant Agostino, l’an-
giolo che addita le parole del libro esemplare ha pure una
espressione volgare, e l’altro che tiene aperto il libro del
dettato sulle ginocchia del Santo, manca della plastica forza
di Luca.
Qui, come nelle altre due formelle dei Santi Ambrogio e
Girolamo, s’intravvedono le forme del della Robbia, ma
come modificate e ottenute con sforzo sopra una prepara-
zione d’altri, che per noi è Michelozzo. La semplicità stessa
degli atteggiamenti è venuta meno, così che Sant’Agostino
tiene nella sinistra il calamaio e nella destra la penna, guarda
il modello della sacra Scrittura e accenna a scrivere; il San-
t’Ambrogio tiene la sinistra sopra un libro aperto e con la
destra ne sfoglia un altro; il San Girolamo segue con l’indice
della destra i righi dello scritto d'un sacro testo e con la
sinistra ne stringe un altro sulle ginocchia. Questa duplicità
di mosse non si trova nelle scenette chiare e semplici di
Luca; e, anche per alcune particolarità stilistiche, come le
tuniche scanalate diritte e le teste più piccole, dal collo lungo,
degli angioli, convien credere che nelle formelle dei Quattro
Dottori sia la mano di Michelozzo; ma poi che questi diffi-
cilmente avrebbe saputo conformarsi a Luca, anche si pensa