Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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che a questi fosse dato poi di finire e di conformare alle 
sue le quattro composizioni del socio. * 
Connesse con la porta di bronzo sono parecchie terre- 
cotte del maestro, il gruppo dell’/ncredulità di San Tom- 
maso, presso il Von Beckerath di Berlino, il medaglione rappre- 
sentante il busto giovanile, che dalla collezione Torrigiani 
passò nel Kaiser Friedrich’s Museum. Prima che le porte 
fossero condotte a fine, Luca della Robbia eseguì molte 
altre opere: nel 1448 fece per la cappella del Sacramento 
in Santa Maria del Fiore i due angioli portacandelabri, ora 
nella Sagrestia vecchia (fig. 383); eseguì le decorazioni nella 
cappella del Crocifisso a San Miniato, architettata da Miche- 
lozzo suo socio, e nel ‘49 cominciò la lunetta della porta 
di San, Domenico, a Urbino, condotta da: Maso di. Barto- 
lomeo,. altro suo socio nel lavorio della porta di bronzo. 
Nel 1455 attese alla tomba del Federighi, Vescovo di Fie- 
sole (fig. 384), che finì nell’anno seguente, ° e oggi si vede 
in Santa Trinita di Firenze. 
In una nicchia quadrata, sul fondo della quale, entro tre 
riquadri a bassorilievo, stanno le mezze figure di Cristo 
sul sarcofago, della Vergine e di San Giovanni, posa il se- 
polcro, ornato di due angioli reggighirlanda studiati da 
quelli dell’urna-reliquiario dei Santi Martiri Proto, Giacinto 
e Nemesio, del Ghiberti, nel Museo Nazionale di Firenze. Sul 
sarcofago è stesa la figura del Vescovo, con la testa potente- 
mente realistica, studiata a perfezione dalla maschera del 
defunto, negli zigomi prominenti, nelle occhiaie, nel collo 
allungato e torto. In tutto il resto è il talento ordinato di 
1 L’opinione che le quattro formelle dei Dottori siano di Michelozzo fu manifestata 
prima da MARCEL REYMOND (La sculpture florentine, Il, pag. 168). che vi trovò uno 
stile più nervoso e il carattere delle figure più austero, le pieghe de’ drappeggiamenti 
troppo grosse, male ordinate e pesanti. La giusta osservazione fu contraddetta dalla 
CRUTTWELL, op. cit., pag. 83, che solo in quattro teste decorative, sopra le formelle di 
San Marco e di San Luca, scorge la rozzezza e lo stile particolare di Michelozzo. 
? Cfr. Portata al Catasto 1457 di Luca della Robbia, pubbl. da M. CRUTTWELL, 
op. cit., pag. 301, e le deliberazioni dell’Arte di Callimala, 1456-1459, in GAYE, op. cit., 
I, pag. 183.
	        
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