Full text: La scultura del Quattrocento (6)

= LO 
pure serbandone l’augusta semplicità e la gravità sacerdotale, 
le corresse, rinnovandole, le nobilitò rendendole più naturali. 
Andrea ebbe una sentimentalità mancante nel vecchio Luca, 
un’espressione malinconica. Vedasi nelle sue Madonne dalle 
labbra strette (fig. 387-389), dal capo ammantato, curvo, chino, 
con il collo più debole ma carnoso, come in Luca, sul corpo 
meno formoso. E i celesti Bambini non hanno più la forza 
virile di quelli di Luca, non guardano più coi grandi occhi 
lo spettatore; non sono più dominatori, e invece del globo 
tengono un cardellino, o stanno in colloquio con la Madre 
come per iscuoterla dai pensieri affannosi. Pensa Maria all’av- 
venire del Figlio, al destino che incombe sulla creatura, e 
s’affligge e stringe a sè il suo nato, che la guarda e talora 
scuote il drappo che le copre il capo, per interrogarla, per 
cercarne il bacio amorevole. I due esseri sono avvinti dal 
più tenero affetto; la Madre non porta la sua creatura, ma 
tocca o le prende con una mano un piedino, le sfiora ca- 
rezzevole le carni del corpicciuolo. Il fondo dei gruppi divini 
non è più così semplice come in Luca, e lunghi cirri s’adden- 
sano nel cielo, dietro al capo della Vergine e del Bambino. 
Lo Spirito Santo si libra sulle nuvole; gli angioli scendono 
a schiera adoranti o per far corona al gruppo celeste. Gli 
angioli di Luca, assistenti della Divinità, scendon nel piano 
su cui essa si estolle, le recan vasi di fiori, le fanno corteo; 
quelli d'Andrea stanno nel cielo, perduti nelle nuvole, sempre 
col nimbo, tralasciato da Luca, donato invece da Andrea alla 
Vergine, al Bambino, perfino alle teste quadrialate dei che- 
rubi e alla colomba dello Spirito Santo. Andrea insomma 
presenta le sacre immagini non sul fondo delle pareti delle 
case’e delle chiese, ma come in un lembo di cielo, sul fondo 
etereo. Lo spirito del Savonarola è in lui Piagnone, la reli- 
giosità informa le sue gentili creazioni. 
I documenti ci dicono che Andrea, figlio del fratello di 
Luca, Marco di Simone della Robbia, nacque nel 1435, fu 
educato dallo zio, nel 1467 ebbe il figlio Antonio, nel ’68
	        
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