Full text: La scultura del Quattrocento (6)

goriche della Fede e della Carità, con gli occhi semichiusi, 
le bocche aperte a fatica, sonnolente, furono parte d’un se- 
polcro disfatto, e prossime per tempo al monumento Giugni, 
si trovano nella Collezione Dreyfus a Parigi. Una Madonna 
col Bambino che tiene una fascia, nel Museo Nazionale di 
Firenze (n. 193), sembra del tempo in cui Mino eseguì l’altare 
per il Vescovo Salutati a Fiesole; * un’altra in un tondo, 
del periodo avanzato dell’artista, è nel Kaiser Friedrich’s 
Museum; una terza dello stesso tempo ad Empoli nella Gal- 
leria della Collegiata, dove la Vergine tiene il Bambino, non 
lo sostiene, non lo stringe al petto, quasi le manchi la forza 
nelle braccia cadenti; e il Bambino non è più il vivaee fan- 
ciullo donatelliano, il rubicondo figlio dell’arte di Luca della 
Robbia, ma un bimbetto rachitieo e aggranchito. Quando 
Mino vuole esprimere nella Vergine dignità e nobiltà, le fa 
socchiudere le palpebre sotto i grandi archi delle sopracciglia, 
ne profila sottilmente il naso, ne taglia piccole le labbra, ne 
arrotonda il mento; ma non sfugge alla regolarità simme- 
trica della figura, e col velo cadente dalle spalle segna come 
tanti rombi, e con le braccia un altro rombo. 
I Di tutte le opere attribuite a Mino, ad eccezione di quelle che mettiamo nel no- 
vero de’ suoi scolari, ecco la tavola di proscrizione alla quale sono da aggiungersi le altre 
dianzi proscritte: Parigi, Museo del Louvre, Madonna col Bambino (parte imitata da 
Mino del Reame, parte da Mino da Fiesole), tav. 387 dei Den&kmiler cit. del Bo»nE ; 
Parigi, id., San Giovannino, n. 403 (misera imitazione); Parigi, id., altre due Madonne 
col Bambino (false); Id., Cabinet des Meédailles, ritratto di giovinetta (più che sospetto); 
1d., Collezioue Dreyfus, Madonna col Bambino (proveniente dalla bottega del facitore di 
Madonne con un drappo a mo’ di cappuccio in capo); Id., Collezione André, busto di 
San Giovannino (come di solito); Vienna, Collezione Liechtenstein, busto ad altorilievo 
(eseguito sulla scorta del preteso Alexo di Luca di Berlino); Id., id., Madonna col Bam- 
bino ; Berlino, Kaiser Friedrich’s Museum, testa di Cristo, n. 84 (con arricciatura di 
barba, di sopracciglia; con riccioli a corridietro; con espressione inerte, tutta differente 
da Mino); Id., id., la Fede, n. 82 (figura appena sbozzata e lasciata incompiuta per più 
facile inganno); 1d., id., busto di giovinetta, n. 80 (imitazione di una delle Viztà di 
Mino, messa sopra un plinto di forma che solo si trova nel preteso Alessio di Luca, sul 
quale si è fatto cadere il manto con licenza tutta moderna); Berlino, Collezione Heinauer, 
busto (evidentemente falso: è riprodotto nei Denkmiiler cit., tav. 395); Firenze, Colle- 
zione de La Bardella, San Giovannino (con le due borchie tornite sopra l’una e l’altra 
spalla, come l’altro busto di San Giovanni a Lione); Agen, Musée, busto di donna in 
bassorilievo (imitazione dell’altro del Museo Nazionale di Firenze); Avignone, Museo 
Calvet, busto di Sant’ Elena (fu acquistato a Marsiglia nel 1849).
	        
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