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Santa, le Esequie, il Miracolo della resurrezione d'un de-
Punto. Sull’altare, retto da mensole, è il sarcofago della Santa;
più in alto, sulla parete, la Madonna col Bambino entro
un’aureola tra due angioli adoranti; in basso, di qua e di là
dell’altare, due angioli portacandelabri.
Risulta qui evidente lo studio del monumento del Car-
dinal di Portogallo a San Miniato al Monte, la replica del
quale, cioè la sepoltura di Maria d'Aragona cominciata dal
Rossellino, Benedetto da Maiano, lo dicemmo, condusse a
compimento.
A Napoli, nella stessa chiesa de’ monaci di Monteoliveto,
dove riposa Maria d'Aragona, vedesi un altare di marmo
con l’Annunciazione (fig. 467), eseguito dall’artista a Firenze
nel 1489 per Marino Curiale da Sorrento conte di Terranova.
Nella parte mediana dell’altare, ove si svolge quella scena, il
fondo è in prospettiva, e di là, da una volta a lacunari, scor-
gonsi una fonte e siepi d’alloro e di cipresso; ma tutto è duro
e pesante. Il giglio portato dall’Arcangelo è di un grave ca-
rico, le ali non reggono al volo l’araldo del cielo. Il movi-
mento è reso, ma par che la vita s’arresti per il cresciuto
pondo degli esseri; e ogni atteggiamento è forzato. I panni
intorno alle ginocchia s’appiattiscono in spazî ovoidali, e
tutt’intorno si scavano, formano scuri profondi, cadono ag-
grovigliati. Nelle nicchie laterali dell’altare sono i Santi Gio-
vanni Battista e Girolamo in attitudini ricercate; nella predella
il Presepe, l’Adorazione de’ Magi, la Deposizione nel sepolcro,
la Resurrezione, |’ Ascensione, la Pentecoste, la Morte di Maria:
tutto con molte figurette convenzionali, vecchi dalla lunga
barba raggiata, giovani dalla folta capigliatura, dagli occhi
infossati.
Dopo quell’altare per Napoli, Benedetto da Maiano,
nel 1490, fece in Santa Maria del Fiore il ritratto di Giotto
entro un bel medaglione inghirlandato, e l’altro del musico
Squarcialupi; nel 1491, una sepoltura di marmo nero e un
tondo con una Madonna, in Santa Maria Novella, per Filippo
Od