Full text: La scultura del Quattrocento (6)

—. 098. — 
brano appiccicati. a fatica negli angusti spazi: non sono 
oranti, nè Pietro Noceto è glorificato quale compagno di 
Tommaso di Sarzana, poi Niccolò V, e di Enea Piccolomini, 
poi Pio IL L’uno e l’altro rappresentano semplicemente gli 
ordinatori del sepolcro magnifico. Questo fu stimato da An- 
tonio Rossellino, che, a sua volta, per ottenere il prezzo voluto 
per la tomba di Filippo Lazzari a Pistoia, chiamò ad arbitro 
Matteo Civitali. Tanto basta per ammettere non solo le affinità 
di stile ma anche i rapporti personali. Le affinità stilistiche 
sono evidenti nell’ A7727ciazione del Museo di Lucca (fig. 471), 
che si terrebbe opera del Rossellino stesso, se lo sforzo degli 
atteggiamenti, la ricercatezza, la leziosaggine non ne indi- 
cassero autore Matteo Civitali. Compiuto il sepolcro di Pietro 
Noceto, Matteo si obbligò di fare per Domenico Bertini l’altare 
del Sacramento, oggi distrutto, nella Cattedrale di Lucca. Vi 
lavorò intorno dal 1473 al ’76 per compiacere quel suo me- 
cenate, amico di Pietro Noceto, abbreviatore apostolico, se- 
gretario di Sisto IV, conte palatino, ecc.; ma oggi restano 
solo i due angioli già a destra e a sinistra del taberna- 
colo (fig. 472-473). Essi hanno forme grosse e molli, con i 
capelli non cadenti come inanellate ciocche di seta, ma come 
riccioli legnosi, traforati; le vesti sono pesanti e gravi, le 
ali non di penne e piume. Ma l’espressione dei due angioli 
rivolti in alto, adoranti, estasiati illumina il viso pieno, dà 
soavità e grazia. Così a quelle della Fede, eseguita da Matteo 
per San Michele di Lucca, ora nel Museo Nazionale di Fi- 
renze (fig. 474), simile agli angioli descritti, giovane sposa 
invocante gaudi di madre: le mani sono grosse con dita 
poco mobili, il collo è cilindrico, le guance son piene, la breve 
fronte è arcuata, e mancano i particolari dell’ultima finitura. 
Dal 1475 al ’78 Matteo Civitali attese a rifare il pavi- 
mento della nave e formare la balaustrata che separava 
questa dal coro, nella Cattedrale lucchese. Della balaustrata 
restano alcuni frammenti, collocati sui muri del santuario 
attuale dei Corpi Santi. Nel ‘77 si applicò all’arte, come
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.