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- del donatore e di suo figlio. Sulla cornice superiore poggiano
quattro mensole che reggono la tavola su cui è deposto il
sarcofago di San Regolo, davanti all’immagine della Vergine
col Bambino e tra due giovanetti che si tengono a cande-
labri. Qui vediamo il modo di eseguire il bassorilievo ispi-
rato all’esempio lasciato in Lucca da Jacopo della Quercia:
le figure sono in due piani; quelle del primo, staccate con
forti scuri dal fondo; ma tutte grasse, strette nelle maglie
e ne’ panni attillati, senza la facilità narrativa e la sculturale
potenza del prototipo.
Dopo il 1485 l’artista fu chiamato a lavorare per l’Opera
del Duomo di Pisa, ma degli altari che vi scolpì restano pochi
frammenti di cornici, di fregi e di capitelli. Nel 1489 lavorò
il sepolcro per il corpo di San Pellegrino dell’Alpe, che si
conserva ancora, benchè spezzato in più parti, entro il san-
tuario della montagna, ove accorrono d’estate i contadini del
Mcdenese e di Toscana. Nel 1489 anche intese alla costru-
zione di un ponte sul Serchio e alle fortificazioni di Lucca.
Nell’anno seguente, fece il sepolcro di San Romano per. la
chiesa omonima in Lucca, e sopra quello un Cristo simile
a quello di Lammari e del Museo Nazionale di Firenze,
con gli stessi capelli ondulati, lo stesso intreccio della corona
di spine a mo’ di ornati a corridietro. Nel 1494 fece il pul-
pito per la Cattedrale di Lucca, ripetendo ornamenti del
tempietto del Volto Santo; nel ’95, il disegno per una statua
equestre di Carlo VIII che doveva essere collocata sul ponte
di Pisa; nel ’98, le pile dell’acquasanta per il Duomo di
Lucca; nel 1500 portò a Sarzana la statua di Sa: Giorgio,
che più non esiste, ordinatagli dai Protettori del Banco di
San Giorgio di Genova. In quest’anno circa cominciò la
decorazione della cappella di San Giovanni nel Duomo ge-
novese: le statue da lui poste entro le nicchie della cappella,
i Adamo invocante pietà dal cielo, Zva molle e opulenta
- coperta di pelli, /saia con la barba raggiata, Abacuc con
rai VENTURI, Storia dell Arte italiana, VI.
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