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La terracotta, che può servire d'esempio del fare proprio
del Verrocchio, è quella della Madonna di Santa Maria Nuova
di Firenze, ora nel Museo Nazionale (fig. 483), così piena di
vita al paragone della Madonna in marmo dello stesso Museo
e dello stesso autore (fig. 484): in questa, più anticamente
eseguita, il Bambino non spiega la infantile e gaia natura,
e nelle delicate pieghe della Madonna manca la fedeltà delle
altre della terracotta, è semplificata la profonda, potentissima
imitazione d’ogni particolare de’ drappeggiamenti larghi e
abbondanti. E per i busti veri e propri del maestro valga
l’esempio di quello della nobilissima dama, nel Museo Na-
zionale di Firenze (fig. 485), che ci prepara al sorriso della
Gioconda. Il busto, fattosi più ampio, comprende anche le
braccia, e son messe così in evidenza le belle mani dalle
dita affusolate, dalla pelle sottile, aggraziate nel movimento;
la veste serica si adatta dolcemente alle forme; la testa
ha riccioli che sembrano una ghirlanda di fiori intorno
al volto.
Nel 1477 era stato allogato al Verrocchio il monumento
del Cardinal Forteguerri a Pistoia, solo nel luglio 1483
« in buona parte tratto a fine »; *’ma, appunto in quel
tempo, l’artista avendo dato mano alla statua equestre del
Colleoni, il lavoro fu interrotto, così che dell’opera resta
Dio Padre benedicente in una mandorla, con gli angioli che
la reggono, la Fede e la Speranza assistenti il Cardinal For-
teguerri, figura eseguita dal Lorenzetti, insieme con la figura
della Carità. Anche i due putti che tengono la targa con
l’iscrizione derivano dal Verrocchio; ma tutto oggi è chiuso
in una barocca inquadratura del Settecento, e guasto nel-
l’effetto per la sostituzione d’un busto del Cardinale alla
statua del Lorenzetti e della sottopostavi urna funeraria.
In ogni modo, è opera in gran parte degli aiuti di bottega,
1 ALFREDO CHITI in Bull. storico pistoiese cit., 1899, pag. 45-46. Sul monumento
Forteguerri cfr. G. BEANI, Le notizie storiche su Niccolò Forteguerri Cardinale di Teano,
Pistoia, 1891; GAvE, Carteggio cit., 1, pag. 256-259.